Bergamo – 5 dicembre 2014 – "La scuola pubblica è di tutti e non va creata alcuna occasione di discriminazione". Luciano Mastrorocco, preside della scuola elementare De Amicis di Bergamo, spiega così perché non vuole presepi nel suo istituto. Quest'anno un insegnante gli ha chiesto di farlo, lui ha detto un no che fa discutere.
Il 30% degli alunni non è di origine italiana, in alcune classi ci si avvicina anche al 50%. "In classe – ha dichiarato al Corriere di Bergamo – ognuno può portare il proprio contributo, ma accendere un focus cerimoniale e rituale può risultare soverchiante per qualcuno, che potrebbe subire ciò che non gli appartiene. Non sono l’anticristo, ma questo è l’orientamento che ho dato all’Istituto da otto anni, quando sono arrivato qua".
In realtà pare che l'anno scorso nella scuola sia comparso un presepe, ma Mastrorocco dice che era solo "un villaggio agreste, per ricordare che siamo un’unica razza".
"Questo divieto mi pare assurdo, le nostre tradizioni andrebbero tutelate" protesta Andrea Camozzi, rappresentante di classe di una terza elementare, e diversi genitori che la pensano come lui hanno iniziato una raccolta firme.
Anche Matteo Salvini sembra volersi unire alla lotta per il bue e l'asinello. "Pazzesco. È questo modello di "scuola" che dovrebbe educare nostri figli?", twitta il leader della Lega Nord, poi su Facebook propone di rimuovere il preside e aggiunge: "Perché togliere ai bambini, di qualunque razza e cultura, il bello del Natale? Sabato pomeriggio il presepe a quella scuola lo porto io".