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“Noi, i precari dell’immigrazione”

Seicentocinquanta lavoratori di Questure e Prefetture "scadranno" a fine anno. Raccontateci le vostre storie inserendo un commento

Roma – 2 dicembre 2010 – Seicentocinquanta precari mandano avanti la burocrazia dell’immigrazione.

Sono lavoratori a tempo determinato che nelle Questure  e nelle Prefetture di tutta l’Italia  si occupano di permessi di soggiorno, ricongiungimenti familiari, flussi d’ingresso e regolarizzazioni. Smaltiscono centinaia di migliaia di pratiche e curano i rapporti con il pubblico. È il loro mestiere, da tanti anni.

Molti hanno iniziato nel 2003, come interinali reclutati d’urgenza per la regolarizzazione che accompagnò l’entrata in vigore della legge Bossi-Fini. Hanno navigato con contrattini di pochi mesi più o meno puntualmente rinnovati fino a quando, alla fine del 2007, hanno vinto un concorso e sono diventati lavoratori subordinati a tempo: due anni, poi una proroga di un altro anno.

Il 31 dicembre 2010, i contratti scadranno e il governo non ha ancora trovato il modo e le risorse per rinnovarli. Sei uno dei precari dell’immigrazione? Raccontaci la tua storia, dicci cosa fai ogni giorno, cosa succederà senza di te nell’ufficio in cui  lavori, come si vive con un contratto in scadenza.

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