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“Picchiato e insultato dai vigili: Negro”

La denuncia di un giovane studente ghanese a Parma. Sulla busta del verbale c’è scritto EMANUEL NEGRO Parma – 30 settembre 2008 – Picchiato, umiliato e insultato da sette agenti della polizia municipale. Che dopo avergli fatto passare diverse ore di inferno in una cella lo avrebbero mandato a casa con un verbale con su scritto “negro”.

Sono gravissime le accuse lanciate contro un gruppo di vigili urbani di Parma da Bonsu Emmanuel Foster, uno studente 22 enne ghanese con regolare  permesso di soggiorno. Ieri sera, sostiene in una  denuncia presentata stamattina ai carabinieri, è piombato in un incubo di violenza e razzismo.

Stando al racconto raccolto dalla redazione parmense di Repubblica,  ieri Foster  era andato all’Itis in via Toscana, vicino al parco ex Eridiana, per seguire come sempre i corsi serali. Era in anticipo, e quindi aveva poggiato cartellina e documenti in classe per uscire a fare due passi nel parco.

Qui è stato accerchiato e immobilizzato da tre uomini in borghese, ma , spaventato è riuscito a divincolarsi e a fuggire. Dopo un breve inseguimento, al quale hanno partecipato altri tre agenti, uno solo dei quali in divisa, è stato raggiunto e atterrato: “mi hanno messo un piede sulla testa- dice Foster – e hanno cominciato a menarmi. Poi le manette. Uno mi ha colpito con un pugno al volto” e, intanto,  “mi davano del negro”.

Portato al comando della polizia municipale, lo studente sarebbe stato costretto a spogliarsi completamente e a “girare dentro e fuori dalla cella”, mentre continuavano gli insulti: “negro muoviti”. “Avevo paura – racconta  – mi hanno obbligato a fare delle firme ma  io mi sono opposto più volte, volevo chiamare a casa”. Alla fine Foster, accusato di resistenza a pubblico ufficiale e di non aver mostrato le sue generalità, ha firmato il verbale e solo allora sarebbe stato chiamato suo padre.

Quella stessa sera nel parco era stato arrestato uno spacciatore e i vigili sospettavano che fosse in combutta con Foster. Durante l’interrogatorio gli avrebbero mostrato anche un pezzo di hashish dicendogli che il pusher aveva confessato tutto e che lo conosceva.

Quando il padre dello studente ghanese è arrivato al comando si è accorto che il figlio aveva il viso tumefatto, ma i vigili gli avrebbero spiegato: “è caduto”. “Mi hanno detto vai via, ci hanno buttato fuori tutti” racconta l’uomo, un operaio metalmeccanico da 13 anni in Italia. Sulla busta col verbale consegnatagli dai vigili, sopra lo stemma  del comune di Parma, c’era però scritto “EMANUEL NEGRO”.

I medici del pronto soccorso hanno certificato al giovane un ematoma e una ferita alla mano e stamattina la famiglia Foster si è rivolta a carabinieri per sporgere denuncia. Finora, dal Comune non è arrivato nessun chiarimento su cosa è successo davvero ieri sera.

EP

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