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“Prima noi”, “basta immigrati”. La Lega Nord spiega come vincere le elezioni

Dai bonus bebè solo per padani alle ordinanza contro i borsoni dei vu-cumprà. Nelle “Indicazioni per la stesura del programma elettorale” tutto l’arsenale anti-stranieri dei sindaci in camicia verde

 

Roma – 13 marzo 2012 – Per vincere le elezioni bisogna prendersela con gli immigrati.

Non è poi così originale il consiglio della Lega Nord ai suoi candidati per le amministrative di maggio. Le “Indicazioni per la stesura del programma elettorale per i Comuni” appena pubblicate dal partito di Bossi e Maroni hanno però il pregio essere una sorta dei bignamino del borgomastro in camicia verde, con tanti buoni consigli che vanno dall’istituzione di bonus bebè razzisti, alle ordinanze anti vu cumprà che vietano di trasportare mercanzie a mano.

Si parte dai servizi sociali, dove la regola, manco a dirlo, deve essere “prima noi”. “Nodo primario della politica della Lega Nord è tutelare le famiglie in tutti quei servizi e interventi a domanda individuale in cui spesso si trovano prevaricati, se non addirittura esclusi, a causa di un’ondata migratoria che si riversa sul sistema di servizi sociali cittadini. In questo senso – spiega il libello – intendiamo modificare tutti i regolamenti attuativi dell’assegnazione dei servizi, anche riguardo le tariffe e le eventuali esenzioni, privilegiando le famiglie e i cittadini residenti nel territorio comunale”.

Tra le “iniziative concrete” che vanno in questa direzione ci sarebbe “ un contributo economico ai nuovi nati, figli di cittadini italiani che risiedono nel comune da un certo numero di anni”. “È fondamentale anche regolamentare l’accesso all’edilizia pubblica rivedendone i parametri e privilegiando i nuclei familiari con anzianità di residenza nel comune” aggiungono gli autori, dimenticando forse le numerose sentenze che hanno bocciato iniziative di questo tipo come discriminatorie e quindi illegali.

C’è poi un intero capitolo dedicato esplicitamente all’immigrazione, introdotto così: “Un’amministrazione leghista deve contrapporsi fermamente al fenomeno dell’immigrazione irregolare e diffondere la consapevolezza che non esiste la possibilità di vivere ai margini o sulle spalle della nostra società.  Al di là delle attività di contrasto di ogni forma di irregolarità, nel rapportarsi in senso più generale al fenomeno dell’immigrazione extracomunitaria, è opportuno tenere sempre presente, come criterio ispiratore, il diritto-dovere fondamentale di tutelare primariamente i propri concittadini”.

Tra le iniziative proposte, alcuni grandi classici, come le indagini anticlandestini affidate ai vigili urbani, le ordinanze per “allontanare questuanti e venditori abusivi, soprattutto negli spazi antistanti i semafori”  e  “il regolamento e controllo di centri massaggi phone center”. Più fantasioso il consiglio ai sindaci di vietare “l’esercizio del commercio itinerante svolto senza l’ausilio di mezzi o attrezzature finalizzati alla vendita” e quindi “il trasporto a mani, senza giustificato motivo, di mercanzia in grandi sacchi e borsoni o in altri analoghi contenitori”.

Il buon amministratore leghista  deve arginare il fenomeno del nomadismo, quindi “può vietare la sosta di caravan, autocaravan, tende e carri abitazione in genere”, e ci tiene al decoro: dovrebbe dotare infatti il suo Comune di “almeno una piazza con un dipinto ben visibile del Sole delle Alpi” e puntare molto alla creazione di aree verdi. Ma non c’è il rischio che poi gli immigrati li usino per i pic nic? No, se si vietano con un’ordinanza ”il consumo di alcolici e il bivacco nelle aree pubbliche”.

Tante, insomma, le cose da fare. “Tutti compiti – scrivono gli spin doctor  – che un Comune amministrato dalla Lega Nord dovrà e saprà svolgere al meglio, proprio perché al centro del nostro programma c’è solo ed esclusivamente il cittadino”. Basta che sia Padano.

Elvio Pasca

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