Roma – 23 maggio 2012 – C’è un’accesa polemica nel consiglio municipale di Ostia, il lido di Roma, dopo che Pierfrancesco Marchesi (PdL), presidente della commissione Lavori pubblici, si sarebbe opposto all’istallazione di rastrelliere per le bici, motivando che “solo i romeni usano le due ruote”.
Secondo Paolo Bonucci, presidente dell’Associazione Ostia in bici, la frase esatta trascritta nei verbali del consiglio è stata: “Il consigliere Marchesi ritiene che le rastrelliere installate nell’area pedonale non sono utilizzate, che l’Associazione Ostia in Bici è formata da circa dieci persone, che la pista affianco alla Cristoforo Colombo non è frequentata e che a Ostia gli unici che vanno in bici sono i romeni”.
Come per dire: se ci fossero degli italiani, avremmo potuto parlarne. Ma siccome sono solo i romeni ad andare in bici, possiamo anche farne a meno delle piste.
Poteva essere una bella notizia. Una di quelle da farci sentire fieri: finalmente, si parla bene di noi, romeni, finalmente qualcuno si accorge delle (tante) nostre qualità. Abituati a essere stigmatizzati a priori, avevamo proprio bisogno di “respirare” un’altra aria. Un’aria pulita, non inquinata, esattamente come l’aria che respira un ciclista nel mezzo della montagna, o meglio in riva al mare.
Perchè ecco, sembra che a Ostia, sul litorale romano, i romeni sono conosciuti proprio per la loro passione per il ciclismo. Non lo sapevo.
Bello, si direbbe, una cosa che va incoraggiata, non solo perchè ci sono dei romeni eco- friendly che preferiscono la bici all’auto. Ma anche perchè, pochi giorni fa, lo stesso presidente del Consiglio Monti è intervenuto pubblicamente sull’argomento ciclismo in Italia, elogiandolo e confessando che lui stesso è un appassionato. “Un mezzo “intelligente” da più punti di vista – quello economico e quello ambientale”, ha detto il premier.
E invece no: il fatto che ci sono tanti romeni che vanno in bici, paradossalmente, sembra sia diventato una maledizione, una sorta di sfortuna peri membri dell’Associazione Ostia in bici, che avevano fatto una richiesta nel consiglio dell’amministrazione locale per “l’’installazione di nuovi stalli per le bici sul litorale”.
E mentre la polemica scatenata dalle affermazioni di Pierfrancesco Marchesi continuano, io continuo a pensare alla parte “buona” della notizia.
Se davvero i romeni di Ostia sono così bravi a “pedalare”, non vogliamo solo le scuse pubbliche di Marchesi verso la comunità romena. Vogliamo anche un premio collettivo da parte dell’amministrazione per tutti i ciclisti romeni del litorale. Sarebbe un gesto appunto “intelligente”, un primo passo per rovesciare certi stereotipi.
Miruna Cajvaneanu
Gazetaromaneasca.com