Oggi penso a quelle parole e non sento alcun dispiacere per me, un romeno povero che qui in qualche modo ce l’ha fatta, ma per lui. Per quel mio collega italiano che non vedo più da allora. Nelle sue parole si leggeva una fierezza incommensurabile per quanto era bella l'Italia a quei tempi. La mia America, la sua patria.
Partito dalla Romania con solo due spiccioli in tasca e senza alcuna promessa, la povertà era una mia stretta conoscente. Quindi, anche se non avessi trovato l’America, mi sarei arrangiato in qualche maniera. Che cosa fa invece adesso lui, che la povertà non l’ha mai conosciuta? Come fa senza la sua America? Dov' è quel paese meraviglioso che avevo trovato e che sta scomparendo?
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Adrian Bogdan