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“Un tetto per gli alunni immigrati”

Lo chiede l’assessore all’istruzione del Veneto. "Difficile inserirli, difendiamo l’eccellenza delle nostre scuole" Venezia – 27 agosto 2008 – Fissare un tetto massimo di alunni stranieri per ogni classe.

Mentre il ministero dell’Istruzione prevede che durante il prossimo anno scolastico bambini e adolescenti non italiani arriveranno a quota 700mila , l’assessore all’Istruzione del Veneto Elena Donazzan vuole correre ai ripari. Gli alunni stranieri sarebbero “difficilmente inseribili”, meglio quindi evitare di concentrarli solo in alcune classi.

"Il problema non è più procrastinabile – sostiene l’assessore di An – se vogliamo difendere il livello di eccellenza della scuola del Veneto, così come è certificato dall’Ocse. Chiederò pertanto al ministro e al governo di prevedere quote massime di presenza di alunni extracomunitari nelle classi perché in alcune zone il problema sta diventando ingestibile".

"Qualche buonista non vuole ammetterlo – afferma Donazzan – ma sono difficilmente inseribili: i problemi di lingua e di diversa provenienza culturale costituiscono un’oggettiva difficoltà non solo per la loro integrazione ma anche per il livello generale di apprendimento dell’intera classe".

Qualche giorno fa, alcuni genitori italiani hanno trasferito i loro ragazzi da una scuola di Mestre in un altro istituto, perché erano finiti in una classe formata per la metà da alunni stranieri.

"Oggi purtroppo in alcune zone si supera abbondantemente il 30% e la quota va abbassata di molto – spiega Donazzan – Non è possibile continuare neppure con l’inserimento per classi di età, indipendentemente dal livello di apprendimento e istruzione. E’ sbagliato e demagogico. Per questo servono i test di lingua italiana per l’ammissione".

Ma anche – propone Donazzan – l’introduzione di un pacchetto di ore di "educazione civica italiana per far studiare agli extracomunitari e agli altri comunitari lingua, storia e cultura del nostro Paese". Tutto per difendere "l’eccellenza" della scuola veneta, "che insieme al Friuli – sottolinea l’assessore – è ai primissimi posti nel mondo, mentre quella italiana è trascinata nella metà bassa della classifica europea dalle altre regioni".

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