Roma – 25 maggio 2011 – Non saranno solo gli elettori a giudicare l’avvelenata campagna elettorale di Pdl e Lega Nord a Milano. Anche i giudici dovranno valutare se le sparate contro immigrati, rom e musulmani sono razziste, quindi illegali.
“Di fronte al contenuto altamente discriminatorio dei manifesti e delle dichiarazioni di questi giorni nei confronti dei Rom, una minoranza protetta ex lege, e dei cittadini italiani e stranieri di fede musulmana, abbiamo presentato stamani un ricorso al Tribunale Civile di Milano contro la Lega Nord e il Popolo della Libertà” annuncia l’avvocato Pietro Massarotto presidente dell’associazione milanese di volontariato Naga. Un tentativo, aggiunge, per “arginare un processo di normalizzazione della discriminazione”.
“Abbiamo denunciato il linguaggio e i contenuti altamente discriminatori delle affissioni e delle dichiarazioni, ma anche il fatto di aver utilizzato l’esistenza stessa di cittadini stranieri e Rom come fattore di paura sociale” spiega il presidente del Naga. “Proviamo a sostituire alcuni termini utilizzati nella cartellonistica della Lega Nord con altri relativi ad altri gruppi sociali e/o minoranze: “Milano giudeopoli con Pisapia” “Milano finocchiopoli con Pisapia” oppure “La più grande chiesa cattolica/sinagoga d’Europa”, cosa sarebbe successo?”.
“Abbiamo chiesto al giudice – conclude Massarotto – un provvedimento di urgenza per la rimozione dei manifesti e la cancellazione dai siti di queste inaccettabili dichiarazioni. Speriamo che arrivi entro la fine di questa settimana”.
Il ricorso presentato dal Naga è un’“azione civile contro la discriminazione”, prevista dal testo Unico sull’Immigrazione. Può essere avviata dalle vittime o da associazioni impegnate nella lotta contro il razzismo (leggi qui per saperne di più).
Elvio Pasca