(ANSA) – ROMA, 29 MAG – "La politica non c’entra un cazzo. Destra e sinistra si devono rassegnare": così racconta al quotidiano la Repubblica di oggi uno dei partecipanti al raid contro gli immigrati, avvenuto sabato scorso al Pigneto, un uomo di 48 anni con precedenti penali, che afferma che il raid è stata una spedizione punitiva per il furto di un portafoglio. L’uomo, che nega di essere razzista e ha Che Guevara tatuato sul braccio, spiega che la sua reazione nasce dal fatto che "a una donna a cui voglio bene come me stesso" avevano rubato il portafogli. Racconta poi di aver saputo (da un immigrato) che, se voleva ritrovare il portafoglio, doveva andare nel negozio di alimentari dell’indiano. Qui ha effettivamente trovato un marocchino, che gli aveva promesso che glielo avrebbe fatto ritrovare, ma invece lo aveva preso in giro. Da qui la frase "se vedemo alle 5, se non salta fuori il portafoglio sfascio tutto". Alle 17 di sabato voleva "gonfiare" il marocchino "da solo", "ma quando arrivo all’angolo – racconta – non ti trovo una quindicina di ragazzi del quartiere?…evidentemente volevano starci pure loro".(ANSA).
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RAID CONTRO IMMIGRATI: PARLA AGGRESSORE,RAZZISMO NON C’ENTRA
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