Roma, 22 dicembre 2011 – “Emulazione e istigazione”: sono questi i due rischi – sottolineati all’Adnkronos dal massmediologo Michele Sorice, direttore del Centro studi sulla Comunicazione dell’universita’ ‘Luiss’ di Roma – insiti nella pubblicazione, da parte del sito stormfront, di una lista nera con nomi, cognomi e ruoli di persone giudicate vicine alle esigenze e ai bisogni degli immigrati in Italia e, per cio’ stesso, considerate e additate come ‘colpevoli’ e ‘delinquenti’ dai deliranti responsabili del sito razzista.
“L’avversario di turno, considerato tale solo perche’ professa e difende posizioni politiche, sociali e culturali diverse, viene quasi messo alla berlina ed etichettato come nemico della Nazione e dell’identita’ nazionale italiana – osserva Sorice – anche il solo fatto di stilare una lista di nomi da additare pubblicamente e’ un’operazione pericolosa, che rappresenta una forma di negativizzazione dell’avversario, assumendo toni non solo eccessivi ma pericolosamente additatori di possibili e forse anche auspicati ‘bersagli’ di qualche testa matta ancora piu’ calda di chi ha stilato la black-list”.
Lamenta in tal senso Sorice: “Purtroppo, poco si puo’ fare e si fa per intervenire in direzione della chiusura o dell’oscuramento di certi siti, al contrario di quanto magari avviene per la cosiddetta pirateria informatica. C’e’ una sorta di sovradimensionamento di quest’ultimo fenomeno, per una difesa commerciale che giudico come una battaglia di retroguardia, mentre si fa molto poco per fermare fenomeni che sono oggettivamente pericolosi a livello non solo sociale e culturale ma, in prospettiva, anche sul fronte dell’ordine pubblico e della sicurezza”.