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Razzismo. Federcalcio: “Pene più dure e partite sospese”

Il presidente Abete : “Aumentare la durata dei Daspo. I razzisti negli stadi inquinano la convivenza”

Roma  – 9 gennaio 2012 – Rafforzare la misura dei Daspo e, se necessario, fermare le partite per cacciare i razzisti dagli stadi.

È questo il punto fermo della Federcalcio, espresso ieri dal presidente Giancarlo Abete nell’incontro che si è svolto al Viminale con il capo della Polizia Antonio Manganelli e con i massimi dirigenti del Ministero dell’Interno. Una riunione sollecitata dopo l'episodio dei cori razzisti intonati da alcuni tifosi della Pro Patria nei confronti dei giocatori del Milan.

“Se c'è la necessita di sospendere temporaneamente o definitivamente una partita – ha osservato Abete al termine dell'incontro – bisogna farlo tranquillamente per contrastare nel miglior modo possibile il razzismo. Il problema non sono i calendari o i possibili recuperi delle gare, ma l'allontanamento dei razzisti dagli stadi perchè inquinano la convivenza civile di un evento sportivo”..

Nel caso in cui il funzionario responsabile dell’ordine pubblico dello stadio dovesse ritenere opportuno la sospensione temporanea o definitiva di una partita, come già previsto dal regolamento, la Figc si schiererà al suo  fianco poichè la posta in gioco è troppo alta per non agire con fermezza. Inoltre Abete si è detto favorevole all'aumento del numero e della durata dei Daspo (divieto di accesso alle manifestazioni sportive), ora fissata al massimo in cinque anni, con l’auspicio di un maggiore coordinamento tra giocatori, arbitri e funzionari dell'ordine pubblico, ai quali spetta la titolarità della sicurezza all'interno dello stadio.

“Da parte del mondo sportivo- ha continuato Abete – c'è il forte auspicio che l'attività di allontanamento dagli stadi di queste persone si rafforzi con un aumento dei Daspo e quindi con una capacità di espellere quelli che non hanno titolo a stare all'interno di un impianto sportivo”.

Anche il presidente del Coni Gianni Petrucci si dice “d'accordo con la Federcalcio: se necessario e' giusto sospendere le partite per fermare il razzismo". “Non mi sono mai messo contro le Federazioni – ha spiegato oggi il numero uno dello sport italiano al termine della riunione della Giunta Nazionale -. Si deve comprendere che la parte sportiva e' sacra, ma civilta', correttezza e storia devono essere rispettate e che il becerume deve essere colpito".
 

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