Roma, 17 dicembre 2011 – “No al razzismo, no al razzismo”. E’ questo il grido che ha risuonato per le strade di Firenze, dove si è svolta la manifestazione organizzata dalla comunità senegalese a seguito del duplice omcidio di martedì scorso di due connazionali, e il ferimento di altri 3 ad opera di Gianluca Casseri, estremista di destra simpatizzante di Casapound responsabile della morte di di Diop Mor e Samb Modou.
Migliaia le persone che hanno sfilato da piazza Dalmazia in direzione della stazione di Santa Maria Novella, con i primi dati che parlano di 12mila manifestanti. Tanti i semplici cittadini che hanno aderito, oltre a militanti dei sindacati e dei partiti. In piazza bandiere di Cgil, Pd, Sel, e di varie associazioni antirazziste. Tra i leader politici e i rappresentanti delle istituzioni presenti, tra gli altri, il segretario del Pd Pier Luigi Bersani, il leader di Sel Nichi Vendola, il sindaco di Firenze Matteo Renzi, il segretario nazionale del Psi Riccardo Nencini, il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, l’imam di Firenze Izzedin Elzir.
Numerosi gli striscioni con slogan che chiedono “No alla cultura dell’odio”, e “Stop al razzismo e alla xenofobia”. Il portavoce della comunità senegalese fiorentina Pape Diaw ha detto: “Non vogliamo fare un corteo di soli neri, vogliamo mischiarci con tutte le realtà fiorentine”. Diaw ha invitato i manifestanti a sfilare “pacificamente”. Poi nell’intervento conclusivo in Santa Maria Novella ha accusato: “C’è un partito che si richiama alle radici cristiane, ma fomenta l’odio razziale, anche in tv”. Parlando con i giornalisti, Diaw ha specificato che stava parlando della Lega Nord. “Questa gente dovrebbe leggere il Vangelo 70 volte -ha detto il leader della comunità senegalese fiorentina- Non capiamo se usano la religione solo per propaganda”, ha affermato riferendosi sempre alla Lega. “Chiediamo che il governo risponda concretamente: al governo chiediamo leggi severe contro il razzismo e la discriminazione razziale”, ha concluso Diaw: “Facciamo che i nostri due fratelli non siano morti invano”.
La manifestazione nel capoluogo toscano si è chiusa poi con una preghiera interreligiosa collettiva in memoria dei due senegalesi uccisi. La preghiera è stata condotta da un esponente della comunità senegalese, che si trovava sul palco allestito nella piazza, nella lingua del Senegal.
Per Vendola: “Bisogna ricostruire un profilo civile dell’Italia accogliente e democratica, bisogna liberarci dall’immondizia delle leggi razziali, bisogna cancellare la Bossi-Fini, bisogna ripristinare la legge Mancino che sanziona penalmente l’istigazione all’odio razziale”. Il leader di Sel aggiunge: “Il razzismo è stato sdoganato dalle classi dirigenti per un tempo lunghissimo L’Italia è un Paese che ha cancellato le leggi che stigmatizzavano l’odio razziale. L’Italia è un Paese che ha costruito una normativa razziale. Non bastano i buoni sentimenti e le belle parole”. Ora bisogna “riconoscere il diritto di cittadinanza a chiunque nasce in Italia”.
Occorre chiedere alle istituzioni di fare la loro parte, reprimendo con severità fenomeni di terrorismo razzista”, dice poi il segretario nazionale del Pd, Bersani. “Non ci si può consolare con l’idea dei pazzi, rispondendo a chi gli chiedeva se il duplice omicidio di martedì a Firenze fosse solo l’opera di un folle. Bisogna avere una reazione innanzitutto sul piano civile e culturale, perché siano bloccati immediatamente i rigurgiti di tipo nazista”. Il leader del Pd ha osservato che “c’è in un momento di crisi l’esigenza di essere vigili e di ribadire un concetto di fondo -ha sottolineato- cioé la comune umanità degli uomini. La politica deve partire da questo, se no non è politica”.
Corteo antirazzista anche a Napoli questa mattina. “Un paese democratico non può che stigmatizzare ogni forma di razzismo. Sia essa ideologica, verbale o materiale”, scrive su facebook il sindaco Luigi de Magistris. Proprio il primo cittadino, insieme all’assessore alle Politiche sociali Sergio D’Angelo, ha portato il suo saluto alla manifestazione antirazzista della comunità senegalese che si è svolta con partenza da Piazza Garibaldi. “Un paese democratico – aggiunge de Magistris – non può tollerare, poi, che formazioni che si ispirano al neonazismo possano operare indisturbate, di fatto fomentando i semi dell’odio e della violenza anche di stampo razzista”.