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Razzismo nella casa di riposo. “No a due ausiliarie nere nello stesso turno”

Bufera sul presidente di un istituto per anziani di Vigevano. Dopo le proteste del familiare di un degente, chiede che le operatrici di colore non lavorino insieme

 

Vigevano (Pavia) – 15 gennaio 2016 – Le donne nere fanno paura ai vecchietti? Sono meno brave ad assisterli solo perché hanno la pelle scura?

Domande alle quali dovrebbe rispondere Fiorenzo Perotti, presidente della azienda speciale Multiservizi del Comune di Vigevano. La municipalizzata gestisce l’istituto Ridolfi, una casa di cura dove si è verificato un episodio che puzza di razzismo. 

I fatti risalgono al mese scorso, ma solo in questi giorni sono finiti sulla cronaca locale. Tutto è partito dalle lamentele di un conoscente del presidente,  familiare di un anziano ospite della struttura, per la presenza di due ausiliarie socio assistenziali di origine africana

Perotti non solo ha girato la protesta a direttore generale dell’azienda, illustrandogli per iscritto la “delicatissima problematica” delle due nere in servizio nello stesso turno “senza controllo da parte di altro personale”. Ha anche convocato una riunione con lo stesso direttore generale, il direttore sanitario e la coordinatrice della cooperativa che fornisce le assistenti  perchè il caso non si ripetesse. 

A quanto hanno raccontato gli altri partecipanti, il presidente avrebbe chiesto insomma di sfalsare i turni delle due lavoratrici, evitando si trovassero di nuovo contemporaneamente nella casa di riposo.  Una richiesta respinta dalla coordinatrice: “Ho chiesto se ci fossero state mancanze da parte delle operatrici e mi è stato detto di no – ha raccontato – Ho risposto che il personaleè perfettamente qualificato al di fuori del colore della pelle“.

Perotti, 65 anni, è arrivato alla guida della municipalizzata per volere del  sindaco leghista di Vigevano Andrea Sala, eletto lo scorso anno. Durante quelle elezioni, l’attuale primo cittadino è stato sostenuto anche dalla lista civica “La strada verso Milano” , della quale faceva parte lo stesso Perotti. 

Ora Perotti dice che si è trattato di un malinteso. “Ho riportato le lamentele raccolte dai parenti di alcuni degenti, ma forse non mi sono spiegato bene. Il problema non è che fossero di colore, ma che fossero entrambe normalmente assegnate ad altro reparto. Per questo non conoscevano gli ospiti e le loro necessità”. 

“Le mie dimissioni sono già pronte, se il sindaco me lo chiede, ma vorrei che fosse ristabilita la verità”  contrattacca Perotti. Dall’amministrazione comunale fanno sapere che stanno “valutando eventuali provvedimenti”. 

 

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