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Razzismo nello sport, Fiona May difende la figlia Larissa Iapichino

Roma, 9 agosto 2024 – Non basta collezionare medaglie per diventare immuni a razzismo. Larissa Iapichino, la 22enne atleta nel salto in lungo che si è conquistata il quarto posto alle Olimpiadi di Parigi, infatti, continua a ricevere insulti sui social. Edè proprio questa atmosfera malata che preoccupa la madre Fiona May, due volte campionessa mondiale e argento olimpico.

Razzismo nello sport, i commenti contro Iapichino

La giovane atleta, allenata dal padre Gianni Iapichino, ha solo 22 anni e avrà l’opportunità di puntare al podio ai prossimi Giochi di Los Angeles, quando ne avrà 26. Tuttavia, ciò che davvero preoccupa Fiona May è il clima negativo e i commenti razzisti che circondano sua figlia sui social media. Larissa, nata a Borgo San Lorenzo, studia giurisprudenza all’Università di Firenze e tifa Fiorentina. Nonostante la sua evidente italianità, la madre denuncia come alcuni utenti dei social mettono in dubbio l’identità nazionale della giovane atleta, basandosi unicamente sul colore della sua pelle. “Il problema è il colore della pelle, che non dovrebbe essere un problema, tanto meno nello sport”, ha dichiarato Fiona May in un’intervista con Aldo Cazzullo sul Corriere della Sera.

May, poi, sottolinea come l’Italia sembri essere regredita rispetto a vent’anni fa, un periodo in cui, secondo lei, non si riscontrava lo stesso livello di razzismo, o almeno non in modo così evidente a causa dell’assenza dei social media. “Oggi i social amplificano il razzismo, con alcuni che affermano che Larissa non è italiana. Ma come si può dire una cosa del genere?”, si chiede indignata. Per questo motivo, l’ex campionessa invita a riflettere sul contesto internazionale, evidenziando come in altre nazionali, come quella francese o inglese, i giocatori neri siano una componente essenziale delle squadre. “Perché in Italia non ci sono neri in Nazionale?“, domanda, sottolineando la necessità di un cambiamento culturale.

L’ex atleta non si limita però a puntare il dito contro i social, ma critica anche certi commenti dei telecronisti sportivi italiani, che, a suo avviso, contribuiscono a mantenere vivo un pregiudizio radicato. “L’Italia sta andando indietro anziché avanti. C’è qualcosa nel subconscio del Paese che non va”, conclude amaramente, ribadendo l’orgoglio di aver indossato la maglia azzurra per tutta la vita, un onore che oggi difende per sua figlia Larissa.

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