Roma – 8 maggio 2014 – Una premessa d’obbligo: il reato di clandestinità è ancora vivo e vegeto. Per ora, c’è solo una legge che chiede al governo di trasformarlo entro diciotto mesi in un illecito amministrativo.
Per la Lega Nord, però, questa è una prospettiva inaccettabile, oltre che un ottimo ingrediente da gettare nel gran calderone della campagna elettorale in vista delle Europee. Così, a tempo di record, il Carroccio ha presentato ieri un referendum per cancellare la norma che abolisce il reato di ingresso e soggiorno illegale nel territorio dello Stato.
Lo slogan utilizzato per lanciare il referendum non brilla per originalità: “Ferma l’invasione!”. “Senza il reato di immigrazione clandestina, introdotto nel 2009 dal Ministro Maroni, chi entra illegalmente nel nostro Paese non rischia più nulla. In questo modo si spalancano le porte ad una invasione incontrollata che, socialmente ed economicamente, non possiamo più sostenere” sostiene il partito di Salvini.
A onor del vero, anche quando il reato verrà abolito, per chi viene pizzicato senza permesso di soggiorno sarà comunque prevista l’espulsione. Così come succede ora che c’è il reato, che non prevede galera ma solo una multa che nessuno immigrato paga. La vera differenza è che abolendo il reato non bisognerà istruire un procedimento penale e tecnicamente non si potranno considerare criminali tutti gli immigrati irregolari.
Eppure, secondo la Lega Nord, reintrodurre il reato di clandestinità significa “tornare finalmente a difendere i nostri confini, riportare sicurezza e legalità nelle nostre città e ridare dignità alle Forze dell’ordine”. Così come “tutelare il nostro territorio e tutti i cittadini ed evitare enormi costi di gestione dato che non possiamo permetterci di mantenere i clandestini lasciando senza sostegno tante nostre famiglie in difficoltà”.
Le firme per il referendum si raccoglieranno week end nei gazebo della Lega e, dalla prossima settimana, nei municipi. Ne servono 500 mila per portare gli italiani alle urne a scegliere se vogliono o no il reato di clandestinità, obiettivo oggettivamente molto lontano. Decisamente più vicino il 25 maggio, e probabilmente è quello il voto che interessa davvero a Salvini & co.
Elvio Pasca