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Reato di clandestinità. Slitta a martedì il voto in Senato sull’abrogazione

L’ostruzionismo della Lega Nord fa sospendere l’esame del ddl sulle pene alternative. Il 21 gennaio tempi contingentati, poi il voto finale sul testo che vuole depenalizzare l'ingresso e il soggiorno irregolare

Roma – 16 gennaio 2014 – Alla fine, ancora per poco, ha vinto l’ostruzionismo della Lega.  

Riprenderà solo martedì prossimo in Senato l’esame del ddl sulle pene alternative al carcere. Il testo, tra le altre cose, grazie a un emendamento del M5S approvato in commissione giustizia, prevede l’abrogazione del reato di ingresso e soggiorno irregolare in Italia.

La discussione sul ddl va avanti in Aula da tre giorni, e la Lega Nord si sta battendo contro l’abrogazione del reato, introdotto nel 2009 quando il partito era al governo e Roberto Maroni ministro dell’Interno.

Stamattina i senatori leghisti, che non hanno i numeri per bocciare il ddl, hanno dato il via a una strategia ostruzionistica, intervenedo  con dichiarazioni di voto da dieci minuti su ogni emendamento presentato. Il Partito Democratico ha chiesto allora di contingentare i tempi per licenziare il testo entro oggi.

La seduta è stata  sospesa e si è riunita la conferenza dei capigruppo, dalla quale è uscita una mediazione che sembra comunque premiare la Lega Nord. L'esame del ddl proseguirà infatti martedì mattina, a cominciare dalle ore 9, con la ripartizione dei tempi. Alle 12,30 ci saranno le dichiarazioni di voto e quindi il voto.
 

EP

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