Roma – 8 ottobre 2012 – Vanno bene i chiarimenti sulla prova di presenza, ma per far funzionare la regolarizzazione serve anche una proroga per la presentazione delle domande e una rateizzazione dei costi. Ne è convinta Emma Bonino, che oggi, intervistata da Radfio Radicale, ha ricordato le “difficolta’ notevoli per quel che riguarda l’ammontare economico”
“È vero – ha detto Bonino – che assumere lavoratori in nero e’ un reato, ma la multa stabilita per il ravvedimento operoso puo’ risultare alta, se si pensa che si tratta di 1000 euro per lavoratore, cui vanno aggiunti gli arretrati relativi agli oneri sociali. Si pensi, per esempio, ad un albergatore o ad un ristoratore che abbia tre o quattro dipendenti: nelle attuali condizioni di crisi, puo’ esser un importo consistente. Per questo e’ necessaria almeno una rateizzazione di questo esborso”.
“Inoltre – ha aggiunto l’esponente radicale – questa misura e’ stata decisa durante l’estate e quindi poco se ne e’ parlato. Noi radicali abbiamo sottolineato che sarebbe stata opportuna una campagna di informazione perche’ venisse conosciuta. L’informazione non c’e’ stata e dunque ritengo necessaria una proroga rispetto alla scadenza prevista del 15 ottobre, tanto piu’ che i chiarimenti da parte dell’Avvocatura dello Stato sui documenti che potrebbero attestare la presenza del lavoratore straniero sul suolo italiano antecedente al 31 dicembre 2011, sono arrivati soltanto il 4 ottobre scorso”.
“Sappiamo bene – ha concluso Bonino – che questa misura non ha raccolto entusiasmo presso tutto il governo ma, visto che ora c’e’, mi pare responsabile fare in modo che funzioni al meglio, perche’ legalizzare conviene”.