L’ultima parola dall’adunanza plenaria del Consiglio di Stato. È il punto più controverso dell’emersione di colf e badanti
Roma – 14 febbraio 2011 – Tra una settimana si saprà se anche chi è stato condannato per non aver obbedito a un foglio di via ha diritto alla regolarizzazione. Il Consiglio di Stato, riunito in adunanza plenaria il ventuno febbraio, dirà l’ultima parola su un tema che riguarda migliaia di colf e badanti straniere.
La legge che ha dato il via alla regolarizzazione dei lavoratori domestici era chiara sul fatto che una semplice vecchia espulsione non fosse d’ostacolo a mettersi in tasca il permesso di soggiorno. Non parlava però espressamente di chi, già espulso, era stato sorpreso di nuovo sul territorio italiano, quindi arrestato, condannato e espulso una seconda volta.
In questi casi, alcune Questure autorizzavano comunque la regolarizzazione, altre invece la bloccavano e procedevano a una nuova espulsione, fino a quando, poco meno di un anno fa, una circolare del capo della Polizia Antonio Manganelli ha propugnato la linea dura. Diversi tribunali ed esperti hanno però sconfessato quell’interpretazione, finchè la decisione non è stata rimessa all’adunanza plenaria del Consiglio di Stato.
“Sulla questione si sono verificate proteste clamorose, come nel caso dei lavoratori stranieri che nei mesi scorsi si sono barricati su una gru in un cantiere di Brescia, sostenuti dalla solidarietà di cittadini e associazioni” ricorda in una nota Progetto diritti onlus. L’ associazione lunedì prossimo interverrà con un proprio atto davanti all’adunanza plenaria per sostenere “l’irragionevolezza” dell’interpretazione di Manganelli.
Elvio Pasca