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Regolarizzazione. Parte la caccia al codice della professione

Chi ha fatto domanda per un lavoratore subordinato (non domestico) dovrà presentare allo Sportello Unico la sequenza numerica che identifica la mansione. Pescandola in una lista dove ce ne sono più di settemila

Roma – 19 dicembre 2012 – Hanno già pagato un conto salato e superato i tanti ostacoli imposti dalla legge. Ma per le imprese coinvolte nella regolarizzazione non è ancora finita.

L’ultimo sforzo prima di mettersi al sicuro dalle sanzioni contro il lavoro irregolare (e prima di poter garantire un permesso di soggiorno al loro dipendente) sarà una sorta di caccia al tesoro in un’enorme lista piena di numeri. Tra questi, dovranno pescare l’unico che identifica con precisione la professione della persona che vogliono regolarizzare.

A spiegarlo è un avviso comparso su nullaostalavoro.interno.it, il sito utilizzato per spedire e monitorare le domande di regolarizzazione. Dice che quanti “hanno inviato un'istanza di emersione dal lavoro irregolare per lavoro subordinato (mod. EM-SUB) , all'atto della convocazione da parte dello Sportello Unico per l'Immigrazione, unitamente alla documentazione richiesta, dovranno fornire all'operatore di Sportello il codice identificativo a sei caratteri corrispondente alla mansione del lavoratore”.

Il codice andrà ricercato qui, nella lista delle professioni classificate dall'ISTAT, “all'interno della quale, mediante la funzione "trova" di Excel, sarà possibile ricercare la singola professione e quindi il relativo codice da fornire all'operatore di Sportello” chiarisce la nota del ministero dell’Interno. Ci sono oltre settemila codici, uno per ogni mansione: i camerieri di ristorante, ad esempio, hanno il 5.2.2.3.2.0. Buona ricerca!

Elvio Pasca

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