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Regolarizzazione. “Porte chiuse per migliaia di precari e lavoratori autonomi”

Usb Migranti: “Chi non ha un contratto subordinato dovrà sentirsi colpevole per il suo status. Più informazione per evitare le maxi truffe”

 

 

Roma – 4 settembre 2012 – I paletti fissati dal governo per la regolarizzazione hanno  “di fatto chiuso le porte a migliaia di Lavoratori migranti con contratti precari”, così come ai “lavoratori autonomi quali i venditori ambulanti”.

Lo denuncia l’ Unione Sindacale di Base Migranti, che insieme ad associazioni dei migranti, ai movimenti antirazzisti ed ai movimenti per il diritto all’abitare hanno lanciato una vasta “campagna di sensibilizzazione ed informazione sul territorio nazionale” rivolta a tutti i migranti, le famiglie, i pensionati, i precari e disoccupati.

“Tutte le persone prive di un contratto di lavoro subordinato – spiegano – dovranno sentirsi “colpevoli” del proprio status”. “Tutto ciò in un periodo di crisi economica e sociale con quasi 3 milioni di disoccupati mentre le nuove assunzioni (molto poche in verità) vedono una abnorme prevalenza di contratti precari: otto su ogni dieci neoassunti . In poche parole una sorta di discriminazione nei trattamenti e di punizione nei confronti dei cittadini migranti”.

Oggi pomeriggio ‘USB ha organizzato a Torino un incontro pubblico sulla regolarizzazione, altre iniziative seguiranno a Vicenza, Napoli, Bologna, Roma, Reggio Calabria, Pisa, Bergamo, Milano, Bari, Lecce, Salerno e tante altre città italiane,

“Lanciamo questa campagna – ha detto Soumahoro Aboubakar Responsabile nazionale immigrazione USB – al fine di evitare il ripetersi delle maxi truffe attuate ai danni dei migranti già con l’ultima regolarizzazione del 2009, anche quella pagata a caro prezzo sempre ai migranti con dinieghi, inganni e raggiri”.

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