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Regolarizzazione. Ugl: “Con gli incassi stabilizzare i precari”

Pantanella: “Parte dei contributi siano destinati ai contratti dei seicento lavoratori a tempo determinato di Questure e Prefetture. Senza di loro gli uffici non potrebbero sostenere questi ritmi”

 

Roma – 13 settembre 2012 – ”Parte dei contributi incassati con la procedura di emersione dei lavoratori stranieri irregolari siano utilizzati per dare stabilità ai 650 precari del ministero dell’Interno che lavorano all’elaborazione delle pratiche e al rilascio dei permessi di soggiorno”. È la proposta lanciata dal segretario provinciale di Torino dell’Ugl Polizia, Luca Pantanella.

”Da una stima approssimativa – spiega il sindacalista – si calcola che potrebbero essere dai 200 mila al milione i cittadini extracomunitari che chiederanno di essere messi in regola, quindi, il già citato contributo rappresenterà un’entrata importante per le casse dello Stato”. ”Ci sembra perciò alquanto bizzarro – specifica Pantanella – che molti degli uomini e donne che quotidianamente lavorano all’elaborazione ed al rilascio dei permessi di soggiorno aspettino ormai da anni di essere regolarizzati senza ottenere risposte”.

Secondo il sindacalista, senza questi lavoratori le Questure e le Prefetture ”non potrebbero sostenere questi ritmi”. Quindi ”pensiamo sia giunto il momento – conclude – per chiedere che parte dei contributi incassati in questa occasione siano utilizzati per iniziare a dare stabilità ai 650 dipendenti, di cui 30 lavorano a Torino, distribuiti tra la Questura e la Prefettura, svolgendo moltissime mansioni e ricoprendo quasi l’80 per cento del totale del personale impiegato”.

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