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Respingimenti. L’Onu: “Non è garantito diritto d’asilo”

Boldrini (Unhcr): "Politica preoccupante. I migranti non vengono identificati e non possono fare domanda". Roma – 11 novembre 2009 – Per Maroni saranno anche un successo, ma l’Alto Commissariato delle Nazioni unite per i Rifugiati continua a condannare i respingimenti. I disperati riportati in Libia, ribadisce oggi al portavoce dell’Unhcr in Italia Laura Boldrini, non hanno la possibilità di chiedere asilo.

"Ovvio che gli stati hanno il diritto di fare accordi bilaterali per contrastare l’immigrazione irregolare -sostiene la Boldrini ai microfoni di CNRmedia, in relazione alla consegna di tre nuove motovedette italiane alle autorità libiche- ma a nostro avviso anche all’interno degli accordi bilaterali devono esserci delle garanzie per quanto riguarda i richiedenti asilo, che queste persone non debbano esser oggetto di respingimenti".

“Purtroppo quello che sta avvenendo -aggiunge- nelle modalità con cui viene messa in atto questa politica, e’ che non viene fatta un’identificazione: al largo, quando queste imbarcazioni vengono intercettate, normalmente le persone vengono messe a bordo di mezzi italiani e poi riportate indietro". Per la Boldrini,"da quanto emerge dalla testimonianze che abbiamo raccolto, anche attraverso i nostri colleghi che sono in Libia, non sembrerebbe che sia stata fatta alcuna identificazione di queste persone ne’ che ci sia stata la possibilità di fare domanda d’asilo".

"Poiché -conclude- l’anno scorso il 75% di chi e’ arrivato in Italia via mare ha fatto domanda di diritto d’asilo e lo Stato italiano, dopo aver fatto delle audizioni individuali, ha stabilito che almeno il 50% di quelle persone era effettivamente in fuga da guerre e persecuzioni e aveva diritto a nuova promozione, questa nuova politica e’ molto preoccupante".

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