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Riccardi: “Permessi di soggiorno raddoppiati, cancellata la tassa sulle rimesse”

Audizione del ministro davanti al Comitato Schengen: “Così si spalmerà il costo dei documenti su periodi più lunghi”. L’eliminazione dell’imposta  del 2% sui trasferimenti di denaro degli irregolari è nel decreto sulla semplificazione fiscale

 

Roma – 28 febbraio 2012 – È in arrivo, sempre che la maggioranza del Parlamento sia d’accordo, il raddoppio della durata dei permessi di soggiorno.

Lo ha confermato oggi il ministro per l’integrazione Andrea Riccardi, nel corso di un’audizione davanti al Comitato parlamentare Schengen, Europol e immigrazione. I permessi, ha anticipato il membro del governo, “passeranno da sei mesi ad un anno e da uno a due anni”.

Intervenendo sulla durata dei permessi si alleggerirebbe anche l’impatto della nuova tassa su rilasci e i rinnovi (da 80 a 200 euro) in vigore da fine gennaio. La riforma, ha fatto notare Riccardi, “permetterà di spalmare il costo dei permessi su un periodo più lungo”.

La norma sui permessi, alla quale ha lavorato il ministero dell’Interno, dovrebbe prendere la forma di un emendamento a uno dei decreti legge in via di conversione in Parlamento. Questo vuol dire che, a meno che il governo non ponga la fiducia sull’intero provvedimento, dovrà vedersela con il no scontato del Carroccio, ma, soprattutto, con l’eventuale opposizione del Popolo delle Libertà.

Il ministro ha anche annunciato che nel decreto sulle semplificazioni fiscali approvata venerdì scorso “è stata inserita la cancellazione dell’imposta del 2% sui trasferimenti all’estero delle risorse degli immigrati” irregolari. Una scelta, ha ricordato Riccardi, in linea con il fatto che  “l’Italia al G20 di Cannes era stata capofila nella richiesta di riduzione delle tasse sulle rimesse”.

La novità farà presumibilmente infuriare la Lega Nord, madre della tassa sulle rimesse degli irregolari introdotta lo scorso autunno quando il partito di Bossi era al potere. Conviene però ricordare che già i tecnici del passato governo avevano bollato il balzello come discriminatorio, contrario agli impegni internazionali, lesivo della concorrenza e in grado di fruttare un guadagno “irrisorio” per le casse dello Stato.

Riccardi ha citato la sentenza della Corte di Strasburgo che ha condannato l’Italia per i respingimenti verso la Libia. Il governo, ha assicurato, chiederà alla Libia di adottare “una politica sull’immigrazione che segua gli standard internazionali: il rispetto dei diritti dell’uomo, le raccomandazioni dell’Acnur, una responsabilità libica trasparente”. Intanto, “sono in corso riunioni a palazzo Chigi per la valutazione tecnica della sentenza di Strasburgo”.

Il Consiglio dei ministri di venerdi’ scorso ha approvato ancheun Piano per l’inclusione di Rom, Sinti e Camminanti, che, ha spiegato il ministro dell’integrazione, “e’ stato salutato con interesse dall’Unione europea: il commissario Reding era innervosito dalla politica italiana nei confronti dei Rom”. Ha quattro assi portanti: scuola, lavoro, casa e accesso alle cure.

Riccardi ha annunciato anche di voler creare una Consulta delle religioni per l’integrazione. “Presso il ministero dell’Iterno era organizzata una consulta per l’Islam italiano”, ha ricordato, spiegando che vorrebbe”chiedere alle autorità islamiche, ma anche alle autorità ortodosse, protestanti, sikh, induiste, ebraiche e buddiste di riunirsi in modo informale per studiare come preservare l’identità religiosa ed essere al tempo stesso agenti di integrazione”.

EP

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