Roma – 15 dicembre 2011 – “Dobbiamo dire basta alla cultura del disprezzo verso l’altro. Il disprezzo e’ qualcosa di pericoloso che incita all’odio e si puo’ trasformare in follia. Per questo dobbiamo stare piu’ attenti anche alle parole che usiamo”.
Lo ha detto ieri il ministro della Cooperazione internazionale Andrea Riccardi in un passaggio del suo intervento al consiglio comunale straordinario di Firenze.
“Negli ultimi decenni si e’ troppo urlato, si e’ troppo demonizzato come testimonia il linguaggio di questi tempi. Dobbiamo riprendere -ha sostenuto il ministro- il controllo del nostro discorso pubblico e privato. Il linguaggio della vita politica, sociale e civile deve essere diverso e deve contribuire alla pace, al rispetto e alla comprensione delle ricchezze dell’altro”.
“In questi anni c’e’ stata troppa predicazione del disprezzo: il piccolo disprezzo quotidiano della chiacchiere per strada, il disprezzo dei giornali, il disprezzo dei politici, il disprezzo degli intellettuali; il nostro disprezzo verso gli altri. Il disprezzo costruisce una cultura dell’odio -ha aggiunto Riccardi – e la cultura dell’odio alimenta violenza e follia. Stiamo piu’ attenti alle parole”.