Roma – 29 ottobre 2012 – “L’immigrazione non e’ un fatto di buon cuore ma un fattore di crescita”. Lo ha detto il ministro per l’Integrazione e la Cooperazione, Andrea Riccardi, ospite ieri di Tgcom24.
“Abbiamo bisogno di immigrati ma l’immigrazione e’ stata sempre vissuta con il paradigma di Lampedusa e con l’emergenza. Oggi – ha spiegato Riccardi- e’tutto molto cambiato e dobbiamo lavorare per l’integrazione. L’Istat calcola che c’e’ un milione di immigrati in meno. Dove sono andati? Alcuni sono tornati nei loro paesi, altri, i piu’ qualificati, sono andati in altri paesi europei perche’ in Italia c’era poca integrazione”.
Il ministro ha poi parlato della regolarizzazione, ribadendo che secondo lui “è andata bene. Sono usciti dall’illegalita’ 135mila italiani e si sono messi in regola, 135mila stranieri hanno trovato la loro posizione regolarizzata. All’inizio ho avuto tante obiezioni, sono stato accusato di aprire le porte all’invasione. In realta’ il provvedimento non e’ stato un flop e le famiglie sono state protagoniste di questo ravvedimento operoso: molti sono stati badanti e servizi familiari”. E ancora: “Una grande parte del ravvedimento operoso e’ avvenuto via internet da casa, dalle singole famiglie. Questo e’ un fatto molto interessante. Il numero delle badanti e dei servizi familiari e’ stato altissimo e cio’ significa che c’e’ una domanda in questo settore molto importante”.
“Chi non si e’ ravveduto – ha ammonito Riccardi – ora e’ in una condizione illegale e affrontera’ il rigore della legge che e’ divenuta ancora piu’ rigida con la recezione del provvedimento europeo sui lavoratori dei Paesi terzi. Mi e’ dispiaciuto – ha aggiunto – non essere potuto intervenire sul ravvedimento dei lavoratori ambulanti ma non ma non potevamo farlo perche’ non c’era la base nella legge europea”.