Roma, 25 gennaio 2012 – “Occorre uscire dalla logica emergenziale che c’e’ stata finora e passare alla fase dell’integrazione, anche utilizzando i fondi europei. Il problema dei rom finora e’ stato trattato solo come una questione di emergenza: l’emergenza rom si accende, poi si spegne. Ora si sta avviando una linea per cominciare ad affrontare la questione tutti insieme, ministeri, enti e amministrazioni locali”.
Lo ha detto il ministro per la Cooperazione internazionale e l’integrazione, Andrea Riccardi, aprendo ieri il tavolo interministeriale dedicato alle comunita’ rom, sinti e camminanti.
Un tavolo permanente che ha visto, al suo primo appuntamento, la partecipazione dei ministri Elsa Fornero e Annamaria Cancellieri, del sottosegretario al Welfare Maria Cecilia Guerra, di Aldo Forte, assessore alle politiche sociale del Lazio e referente della Conferenza delle Regioni su questi temi e, infine, esperti del ministero della Giustizia, della Salute e dell’Integrazione.
Riccardi, dopo aver sottolineato come per la prima volta sia stato insediato un tavolo a questo livello, ha precisato che quelle al centro del confronto sono “minoranze”, seppur in Italia non c’e’ mai stato uno statuto che le abbia riconosciute come tali. La comunita’ rom, sinti e camminanti e’ composta di 150 mila persone, di cui meta’ sono cittadini italiani. Una comunita’ giovane, ha sottolineato il ministro, tant’e’ che la meta’ – dunque circa 75 mila persone – ha meno di 18 anni d’età.
Il tavolo insediato ieri serve a elaborare una strategia in vista dell’impegno degli Stati membri- stabilito dal Consiglio Europeo, su indicazione del Parlamento e della Commissione – ad adottare un piano nazionale per l’integrazione di queste comunita’ entro il 31 dicembre 2011. All’Italia, in ragione del cambio di governo, e’ stata concessa una proroga fino a febbraio. Al tavolo interministeriale permanente, dunque, spetta il lavoro da portare avanti per centrare questo obiettivo.
Nel corso dei lavori, riferiscono fonti governative, Fornero avrebbe sottolineato come la scadenza del governo al 2013 non consentira’ probabilmente di centrare tutti gli obiettivi del Piano (istruzione, sanita’, alloggio e lavoro), anche alla luce della crisi che incalza. Pero’, avrebbe aggiunto, bisogna lanciare per il futuro dei segnali importanti, partendo dall’istruzione e dal lavoro da fare su alcuni campi inaccettabili per un paese civile. Campi “disumani”, le ha fatto eco il ministro Riccardi.
Il ministro dell’Interno avrebbe poi sottolineato come il suo ruolo le imponga responsabilita’ maggiori in materia di ordine pubblico, assicurando la massima collaborazione del dicastero da lei guidato. Durante l’incontro e’ emersa la volonta’ di agire per migliorare la qualita’ di vita di queste minoranze, riflettendo sul fatto che il tavolo e’ stato istituito proprio a pochi giorni dalla ricorrenza del Giorno della memoria: “tra le vittime della Shoah – ha ricordato Riccardi – ci sono anche loro”. Nel corso del confronto e’ giunta la notizia del richiamo del Consiglio europeo all’Italia proprio su questo punto. Ma Riccardi si e’ detto certo che questa “sara’ l’ultima volta che ci arriva un richiamo simile”.