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Ricercatori: fermi gli ingressi veloci, manca l’elenco…

Ancora inattuate le regole in vigore dalla fine di febbraio. L’Air: “Gruppi di ricerca in difficoltà”

Roma – 18 aprile 2008 – Che fine hanno fatto gli ingressi veloci dei ricercatori?

Un decreto legislativo in vigore dalla fine di febbraio doveva aprire  finalmente le nostre frontiere ai cervelloni stranieri. “I ricercatori potranno entrare in Italia al di fuori delle quote della Bossi-Fini, – annunciava allora il ministero della Ricerca – gli istituti potranno stipulare convenzioni di impegno per i cittadini stranieri, e chiedere il visto per gli stessi evitando spiacevoli trafile, che avranno validità per il tempo stabilito dal programma di ricerca”.

Fatto sta che ad oggi quelle regole rimangono solo sulla carta. A denunciarlo è l’Assocazione italiana per la ricerca (Air), secondo la quale il decreto è solo un atto formale, dettato dall’esigenza di adeguarsi alle indicazioni europee, “ma la volontà di recepire la direttiva non esiste”.

Il problema è che, per entrare in Italia, il ricercatore dovrebbe essere  selezionato da un istituto di ricerca iscritto in un elenco tenuto dal Ministero dell’Università e Ricerca. “Tuttavia – afferma l’Air – il ministero non ha inserito gli Atenei statali e gli Enti di Ricerca pubblici nell’elenco. Ad oggi, infatti, 3 mesi dopo la data del decreto, l’elenco non esiste”. E così “l’Italia continua a non rispettare la direttiva Ue risalente a quasi 3 anni fa”.

Le conseguenze? “Molti gruppi di ricerca italiani, che afferiscono a progetti europei nell’ambito dei quali vi sono posizioni vinte da giovani ricercatori stranieri si trovano in condizioni di grave imbarazzo, sia nei confronti dei ricercatori stessi (che non possono iniziare la propria attività in Italia) sia nei confronti delle Istituzioni europee finanziatrici (presso le quali dovranno rendicontare le mancate attività).

L’ennesima dimostrazione, commenta il presidente Air Alessandro Morgera “della scarsa volontà da parte di uno schieramento trasversale della classe politica di fare della ricerca un elemento trainante nel Paese". Alla faccia dell’ “immigrazione di qualità”.

 

Elvio Pasca 

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