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Richiedenti asilo, pochi in Italia

Il report di Eurostat con la situazione nell’Ue. Drastico calo rispetto all’anno scorso

Roma – 4 maggio 2010 – Nessuna invasione di richiedenti asilo in Italia. Nonostante la sua posizione (e grazie alla drastica riduzione degli sbarchi) il Belpaese non è tra le mete preferite da chi sfugge a guerre e persecuzioni.

Secondo un report pubblicato oggi da Eurostat, l’ufficio statistiche dell’Ue, l’anno scorso nei ventisette paesi membri dell’ Unione europea sono state presentate 260mila domande di asilo. Soprattutto da parte di cittadini afghani (20.400, l’ 8% del totale), russi (20.100, 8%), somali (19.100, 7%), iracheni (18.700, 7%) e Kosovari (14.200, 5%).

Il più alto numero di domande è stato registrato in Francia (47.600), Germania (31.800) e Regno Unito (30.300). L’Italia è al sesto posto con 17.500 domande, in forte calo rispetto alle 30mila dell’anno precedente: quasi un dimezzamento, dopo l’accordo con la Libia e i respingimenti nel Canale di Sicilia.

Se si considera la popolazione dei singoli stati membri, l’incidenza maggiore di richiedenti asilo si è però registrata a Malta (5.800 richiedenti ogni milione di abitanti), a Cipro (3.300) e in Svezia (2.600). Decisamente più contenuta la situazione in Italia, con 290 domande per milione di abitanti.

Eurostat l’anno scorso ha contato nell’Ue quasi 230mila risposte (alcune riguardavano domande presentate prima del 2009): 73% erano bocciature, nel 12% dei casi è stato riconosciuto lo status di rifugiato, nell’11% la protezione sussidiaria e nel 4% un permesso per motivi umanitari. In Italia le bocciature hanno superato di poco il 60%, status di rifugiato al 10% dei richiedenti, protezione sussidiaria al 22%, permesso umanitario al 6%.


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Eurostat: Asylum in the EU27. Around 260 000 asylum applicants registered in 2009

EP

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