Brescia, 2 novembre 2012 – "Ars free". E' il nome dell'operazione del Nucleo speciale Polizia Valutaria della Finanza di Roma e della Polizia tributaria di Brescia, sfociata nel sequestro preventivo di 21 money transfer, 18 a Brescia e tre sul Garda.
Le indagini, avviate un anno fa a livello locale sulla scorta del numero elevato di agenzie in centro a Brescia – 200 a fronte di 36mila immigrati regolari – si sono allargate all'Italia intera. Tra il 2010 e il 2011 dall'Italia all'estero sono stati inviati tramite i money transfer dieci miliardi, di cui almeno tre, hanno accertato i finanzieri al lavoro con i tecnici della Banca d'Italia secondo un protocollo mai sperimentato prima, sarebbero "denaro sporco".
Denaro sporco frutto di narcotraffico, immigrazione clandestina, ricettazione, sfruttamento della prostituzione, operazioni finanziarie abusive. I reati contestati – per ora sono 58 le persone indagate – sono violazione della normativa antiriciclaggio, sostituzione di persona e mancata identificazione della clientela.
"Abbiamo studiato oltre 38 milioni di operazioni – dice il colonnello Daniele Sanapo, Nucleo Polizia Valutaria – Il 35% e' non tracciabile. E la stima e' prudenziale, crescera'. Un fiume di denaro per cui non siamo in grado di individuare destinatari e mittenti". La procedura della soglia dei mille euro veniva violata sistematicamente frazionando l'importo e servendosi di prestanome, a volte a insaputa degli stessi. "Il sistema desta grande allarme, si aprono voragini per ripulire il denaro – rileva il procuratore aggiunto Sandro Raimondi – Una falla per criminalita' organizzata ed evasori".