Il governo Rasmussen contro la libera circolazione di chi sposa un cittadino comunitario Roma – 20 agosto 2008 – La Danimarca vuole aprire un fronte con l’Ue sui ricongiungimenti familiari. In particolare, critica la recente sentenza della Corte di giustizia europea, secondo la quale i coniugi extracomunitari di cittadini europei possono circolare e soggiornare liberamente all’interno dell’Unione, anche senza aver prima soggiornato legalmente in uno Stato Ue.
Guidato dal 2001 da un governo di centro-destra presieduto dal liberale Anders Fogh Rasmussen, il Paese scandinavo ha una delle politiche di immigrazione piu’ restrittive dell’Ue. Dal 2001 dal 2007, ad esempio, i ricongiungimenti familiari in Danimarca di persone extra Ue sono passati da 13.000 a 4.500.
Secondo i giudici europei, che si sono pronunciati su un caso sollevato dal tribunale irlandese, la direttiva sulla libera circolazione dei cittadini Ue prevede che essi possano spostarsi e soggiornare in qualunque Stato membro e che i loro familiari extracomunitari abbiano il diritto di circolare con loro o di raggiungerli viaggiando da soli da Paesi terzi.
La sentenza della Corte del 25 luglio e’ duramente osteggiata dal governo conservatore danese, che la ritiene "irragionevole’. ”Siamo profondamente in disaccordo con questa sentenza", ha sottolineato Rasmussen, perche "e’ la Danimarca che decide della politica d’immigrazione e questa rimane immutata".
"Il governo – ha insistito il premier danese – non vuole accettare che le regole sul ricongiugimento familiare siano cambiate in questo modo". Il governo di Copenhagen ha gia’ fatto conoscere le sue valutazioni alla Commissione Ue e sta cercando di convincere altri paesi Ue a cambiare la direttiva, adottata nel 2004, anche col sostegno della Danimarca. I sondaggi indicano, infatti, che il governo gode del favore dei cittadini: sei elettori su dieci sostengono la politica di immigrazione del governo Rasmussen.