Consentirà a chi ha chiesto di inserire i figli nel suo permesso di portarli con sè. La circolare del Viminale ROMA – Tante famiglie di stranieri in Italia torneranno in patria per le vacanze estive, un’occasione per far riabbracciare nonni e nipoti divisi, durate il resto dell’anno, da migliaia di chilometri.
I bambini stranieri che hanno fino a quattordici anni non hanno un permesso di soggiorno autonomo, ma vengono inseriti in quello dei genitori. Questo documento "collettivo" consente a mamma, papà e bambini di uscire e far rientro in Italia senza particolari formalità.
Il problema si pone per in genitori che hanno chiesto l’inserimento del figlio nel proprio permesso presentando domanda di aggiornamento o di rinnovo alle Poste, ma non hanno ancora ricevuto il nuovo documento. La ricevuta delle Poste riporta infatti solo il nome del genitore e anche sul vecchio permesso (che, in originale o in copia, va mostrato alla frontiera) non c’è traccia del bambino. La polizia potrebbe quindi obiettare che il bambino è in posizione irregolare e respingere alla frontiera tutta la famiglia che torna dalle vacanze.
Di qui l’intervento del Viminale, che mercoledì scorso ha inviato a tutte le Questure una circolare che vuole risolvere il problema. Ai genitori che stanno aggiornando o rinnovando il permesso per iscrivervi i figli potrà infatti "essere rilasciato, in presenza di una specifica richiesta, un permesso di soggiorno provvisorio, cartaceo, con validità limitata a seconda delle esigenze prospettate". Su questo documento compariranno anche i nomi dei figli, e quindi, si legge ancora nella circolare, "consentirà anche alla prole minore di lasciare temporaneamente il territorio nazionale e di farvi rientro".
Non ci sono per ora altre indicazioni su come vada presentata la domanda per questo permesso, per saperne di più conviene rivolgersi all’ufficio informazioni della propria Questura. Meglio muoversi subito, per poter programmare con serenità le vacanze.
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(3 luglio 2007)
Elvio Pasca