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Cittadinanza. Kyenge a Renzi: “Subito la riforma, abbiamo perso troppo tempo”

L’ex ministra scrive al premier: “Chi nasce qui sia italiano in prima elementare. Prendiamoci questo impegno chiaro per la nuova Italia”

Roma – 19 maggio 2014 – Niente più finti stranieri nelle scuole italiane. Quando inizia la prima elementare, un bambino nato in Italia deve essere già italiano anche per legge.

È la proposta sullo ius soli di Cècile Kyenge, deputata del Pd e candidata alle Europee. Sabato scorso l’ ex ministra dell’Integrazione ha incontrato a Modena il premier Matteo Renzi e gli ha consegnato una lettera in cui chiede una riforma della cittadinanza dedicata alle seconde generazioni.

“Caro Matteo –scrive – dobbiamo dare una risposta a un milione di giovani nati e cresciuti in Italia e alle loro famiglie. Sono minorenni che vivono in Italia, imparano la nostra lingua (e i nostri dialetti), studiano e conoscono le nostre leggi, diritti e doveri, amano l’Italia, ma che non si vedono riconosciuta la nazionalità. Per la legge restano stranieri, anche se nella vita non lo sono”.

Kyenge e altri deputati di vari schieranti stanno dando voce alle seconde generazioni leggendo le loro storie nell’aula di Montecitorio. Intanto, però, sottolinea l’ex ministra “la riforma della cittadinanza continua a slittare, anche perché il dibattito è diventato troppo spesso uno scontro vero e proprio, tra posizioni estreme e spesso inconciliabili”.

“Abbiamo già perso troppo tempo. La politica – esorta Kyenge – deve avere il coraggio di prendere una decisione. Ne abbiamo parlato diverse volte insieme e con determinazione hai affermato più volte la volontà del Partito Democratico di dare una risposta ad un milione di bambini! Stai dimostrando in questi mesi di voler davvero cambiare verso al nostro Paese, ora, nel pieno di questa campagna europea, diamo un messaggio all’Europa”.

L’aspirante eurodeputata parla quindi delle scuole che ha visitato quando era ministra e dove si reca spesso anche Renzi. “In quelle classi – scrive – c’è la nuova Italia, tutti i bambini che abbiamo incontrato sono la nuova Italia, ma un milione di loro non ancora cittadini italiani. Faccio una proposta semplice e chiara: chi nasce e cresce in Italia entri in classe il primo giorno di scuola elementare da cittadino italiano”.

“Portiamo questa proposta – conclude Kyenge  – alla Direzione del PD, al Governo e in Parlamento. Prendiamoci questo impegno chiaro per la nuova Italia”. Intanto lei si impegna a rilanciare la battaglia a livello europeo: “Io, in Europa, lavorerò affinché la legge sul diritto di cittadinanza sia europea e affinché ci siano regole omogenee tra tutti gli Stati membri”.
 

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