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Riforma cittadinanza. “No alla carta di soggiorno e salviamo i maggiorenni”

L’Italia sono anch’io chiede ai parlamentari di modificare il testo in discussione alla Camera. “Potete cambiare la vita di centinaia di migliaia di persone…”

 

 

 

Roma – 29 settembre 2015 – “Il testo della riforma della cittadinanza è un segnale di grande attenzione. Deve però esserci la possibilità di correggerlo, per provare ad avere la migliore legge possibile…” 

Isaac Tesfaye fa parte della Rete G2, l’associazione di figli di immigrati che da anni si batte per cambiare le regole per diventare italiani. Oggi, insieme agli altri promotori della campagna l’Italia sono Anch’io, in una conferenza stampa alla Camera ha puntato il dito contro le norme che, se il testo rimane così com’è, rischiano di escludere troppi bambini e ragazzi dalla riforma in cantiere in Parlamento. 

Rispetto alla proposta di legge di iniziativa popolare de l’Italia sono Anch’io (duecentomila forme raccolte in tutta Italia), il testo taglia fuori gli adulti, non intervenendo sui dieci anni delle naturalizzazioni. Su questo fronte, inutile farsi illusioni: il tema è stato accantonato in vista di un provvedimento ad hoc, ma ad oggi non sembrano esserci le condizioni per condurlo in porto. 

Riguardo ai minori, però, si può fare di più. E subito. Due i punti più critici: la carta di soggiorno (permesso Ue per lungosoggiornanti) chiesto ad almeno uno dei genitori per far diventare subito italiano chi nasce in Italia e l’esclusione dei ragazzi con oltre 20 anni dall’efficacia della nuova legge, anche se hanno i requisiti previsti dalla nuova legge. 

Per avere la carta di soggiorno, ricordano i promotori de l’”Italia sono anch’io”, servono requisiti di reddito, alloggio e linguistici (un test di italiano) che non tutti gli immigrati regolari hanno. Perché far ricadere sui figli, ai quali la legge è dedicata, le “colpe” dei genitori? Senza contare che si registrano grosse disparità nella concessione della carta di soggiorno da parte delle diverse Questure italiane. 

Meglio sarebbe allora tornare alla prima versione del testo adottato in Commissione, che per far scattare lo ius soli chiedeva ai genitori almeno cinque anni di residenza regolare in Italia. Il riferimento alla carta di soggiorno è stato voluto dal Nuovo Centro Destra e confermato dal Partito Democratico per salvare l’unità della maggioranza. Dorina Bianchi (Ncd)  lo difende come “prova di integrazione”, ricordando inoltre che “tutti gli altri paesi dell’ Ue hanno norme più restrittive”. 

L’altro problema riguarda i ragazzi che hanno più di vent’anni ai quali, secondo il testo attuale, non si applicherebbero le nuove norme. Tra loro, piccolo paradosso in una stortura generale, ci sono anche tanti giovani della Rete G2 che in tutti questi anni si sono battuti per la riforma, sensibilizzando società civile e Parlamento: ora rischiano che a beneficiarne siano solo i loro fratellini. 

Urge, insomma, una modifica che salvi le seconde generazioni che da più tempo subiscono le conseguenze di una legge sulla cittadinanza datata e ingiusta. “Sia per quanto riguarda il soggiorno che per la frequenza delle scuole, questi ragazzi hanno acquisito diritti da diversi anni in più rispetto agli altri destinatari della riforma, sono fiducioso che in Aula potremo approvare delle norme transitorie che impediranno una serie A e una serie B” ha detto  Pier Maria Marazziti, deputato di Per L’Italia, intervenendo alla conferenza stampa. 

“La riforma della cittadinanza– ha detto Filippo Miraglia dell’Arci – deve guardare nell’interesse generale al futuro del Paese, non solo alla contingenza degli equilibri politici di oggi. Per questo chiediamo ai parlamentari uno sforzo ulteriore per cambiare quelle norme. Quello che riusciranno a fare cambierà la vita di centinaia di migliaia di persone per molti anni a venire”. 

Ad ascoltare le proposte de l’Italia sono anch’io c’era anche a relatrice Marilena Fabbri, Pd, impegnata nel suo difficile ruolo di mediatrice tra le proposte presentate e nel dibattito in Aula. 

“Questo testo – ha spiegato Fabbri- può darci una legge per i minori all’avanguardia in Europa. Se lo guardo dal mio sentimento personale vedo un compromesso al ribasso, ma se guardo l’incontro tra diverse posizioni politiche è un punto di avanzamento. Tendo a vedere il bicchiere mezzo pieno, non dimenticandomi di quello che manca”. 

Riempire quel bicchiere, però, è ancora possibile. 

 

Stranieriinitalia.it

 

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