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Riforma della cittadinanza. “Ripartiamo e vogliamo condurla in porto”

La relatrice Doris Lo Moro: “Nessuna volontà di  bloccarla, la prossima settimana le audizioni. Parliamo di minori radicati in Italia, crisi dei profughi e terrorismo sono un’altra cosa”

 

 

Roma – 22 marzo 2016  –  Alla senatrice Doris Lo Moro non si riescono a strappare molte parole sulla riforma della cittadinanza per i figli degli immigrati. 

Sul cammino già fatto a Palazzo Madama e sulle criticità emerse finora rimanda ai resoconti della commissione Affari Costituzionali. E per quanto riguarda il futuro non si sbottona in opinabili previsioni: “La discussione è aperta – spiega – io sono la relatrice e la mia è una funzione di ascolto ed equilibrio verso tutti i gruppi politici. Ovviamente io lavoro  perché si vada avanti”. 

Se però si insinua il dubbio che proprio in commissione Affari Costituzionali, con continui rinvii, stanno affossando la riforma,  Lo Moro scatta: “Non è così. La prossima settimana riprenderà l’iter con le audizioni– dice a Stranieriinitalia.it – e sono assolutamente convinta che poi andremo avanti verso una rapida conclusione dei lavori. “La riforma – aggiunge – per me è una priorità assoluta e in questo momento non vedo cose più importanti che le debbano passare avanti”. 

Perché allora finora ha camminato a singhiozzo e dai primi di febbraio non è più tornata all’ordine del giorno? Normali tempi tecnici?

“Abbiamo dovuto far passare avanti una serie di altri provvedimenti, da ultima la legge delega sulla riforma del terzo settore, per ragioni legate a questi provvedimenti e certo non perché volessimo lasciare la riforma della cittadinanza nel cassetto”.

Lei in commissione è capogruppo del Partito Democratico. Il Pd vuole ancora la riforma?

“Assolutamente sì”

E i vostri alleati?

“In commissione finora l’hanno appoggiata e io come relatore ne prendo atto. Questo non vuol dire che non potranno nascere dei problemi, ma li affronteremo, per superarli,  quando si porranno”. 

L’avvicinarsi delle elezioni di giugno e la campagna elettorale influiranno sull’iter della riforma?

“Credo di no”. 

E la crisi dei profughi e l’allarme terrorismo? Saltano puntualmente fuori nei discorsi di chi  non vuole la riforma

“Sono argomenti che non riguardano ciò di cui stiamo discutendo e che quindi vanno tenuti ben distinti dalla riforma della cittadinanza. Noi ci stiamo occupando di minori radicati in Italia. Confrontiamoci su questo. Ci sono fenomeni da governare e problemi da risolvere, questo è il compito della politica, non soffiare sulle paure della gente”. 

Elvio Pasca

 

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