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Riforma immigrazione. Fini: “Così si rischia xenofobia”. Ferrero: “Soffiate sulla paura”

Scontro sulla Riforma del’immigrazione. Rutelli: "Ridurrà la delinquenza", Bossi: "Referendum!"

Non si raffreddano i toni dello scontro tra governo e opposizione sul ddl Amato-Ferrero. La riforma della legge sull’immigrazione è tema che ritorna con insistenza durante la campagna elettorale per le amministrative.

"È inammissibile che da sinistra si dica: "in Italia può venire chi cerca lavoro", perché se facciamo entrare tutti quelli che il lavoro lo cercano, rischiamo una crisi di rigetto, rischiamo la xenofobia. Noi dobbiamo continuare, come abbiamo fatto a garantire l’ingresso non a chi cerca lavoro, ma a chi lavoro ce l’ha " ha detto ieri il presidente di An Gianfranco Fini durante una manifestazione elettorale a Paternò, in Sicilia.

Secondo Fini bisognerebbe "essere più rigidi nelle espulsioni". "Il punto debole della legge che porta anche il mio nome – ha spiegato – è proprio nel fatto che anche per l’interpretazione che la magistratura ha dato della legge, il piano effettivo di espulsioni non è stato all’ altezza di quello che dovrebbe essere".

"Gianfranco Fini continua ad attribuire a una legge che non é ancora in vigore i disastri e la paura che sono stati invece creati proprio dalla legge che porta il suo nome e che è ancora in vigore" gli ha risposto il ministro per la Solidarietà sociale Paolo Ferrero.

"La Bossi-Fini ha infatti costretto centinaia di migliaia di immigrati alla clandestinità e prodotto ampie situazioni di irregolarità. Eppure la destra, – denuncia Ferrero – responsabile di questo stato di cose, continua a soffiare sul fuoco della paura dei cittadini alimentando il rischio di una guerra tra poveri e il diffondersi della xenofobia".

Si discute anche sui dati del Viminale che rilevano che in Italia un terzo dei denunciati sono cittadini stranieri. "Bisogna separare persone che delinquono da coloro che collaborano correttamente e vengono qui per lavorare in modo onesto" ha commentatao il vicepremier Francesco Rutelli. "La certezza del diritto, una corretta accoglienza e una legge che funziona meglio, come quella che noi abbiamo varato, e che combatte la clandestinità può permettere di ridurre la delinquenza".

Durante un comizio in provincia di Varese alza infine la voce il leader della Lega Nord Umberto Bossi. A chi dice che i clandestini sono frutto della legge che porta il suo nome, il senatùr risponde che "certamente se facciamo entrare tutti non ci saranno più clandestini. Noi non siamo d’accordo a fare entrare tutti. C’é un limite, non vogliamo far saltare la nostra società". E contro la Amato-Ferrero alza un muro: "Se il governo fa una roba del genere, noi facciamo un referendum".

(11 maggio 2007)

 

EP

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