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Rifugiati: il sistema di protezione passerà da 3 a 16mila posti per i prossimi tre anni

Unhcr: "Col passaggio a 16 mila posti dello Sprar è possibile uscire dalla logica emergenziale"

Roma, 21 settembre 2013 – L’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr) accoglie con soddisfazione la notizia dell’ampliamento del Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (Sprar) la cui capienza passerà da 3 a 16 mila posti per i prossimi tre anni come da decreto pubblicato dal Ministero dell’interno.

“Si tratta di una decisione molto importante che implica un deciso cambio di rotta da parte delle autorità sulle politiche di accoglienza necessarie per soddisfare i bisogni di protezione di chi fugge da violenze e persecuzioni e cerca sicurezza nel nostro Paese” ha affermato Laurens Jolles, delegato Unhr per l’Italia e il Sud Europa.

I 3 mila posti disponibili nella rete di accoglienza Sprar infatti risultavano da tempo inadeguati rispetto ai bisogni di quanti chiedono asilo ogni anno in Italia. “Ora sarà possibile provare ad uscire da quella logica emergenziale che ha caratterizzato troppe volte in passato la gestione dei flussi migratori misti nel nostro paese, riducendo oltretutto i costi dell’accoglienza e migliorando i servizi disponibili anche in una prospettiva di integrazione dei rifugiati sul territorio nazionale. Il risultato raggiunto è molto importante e dovrà essere accompagnato da una continua opera di riforma del sistema di accoglienza in Italia” ha concluso Jolles.

L’ampliamento dello Sprar è anche il risultato del lavoro di pianificazione svolto dal Tavolo di coordinamento nazionale – presieduto dal Ministero dell’interno e composto da Anci, Upi, Regioni, Ministero del lavoro e Ministero per l’integrazione – che di recente è diventato organo permanente per la governance nella gestione dei flussi migratori misti. L’Unhcr auspica che i comuni italiani aderiscano in gran numero al bando del Ministero dell’interno, riconoscendo il potenziale apporto dei richiedenti asilo e dei titolari di protezione internazionale come risorsa per il territorio.
 

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