Roma – 11 dicembre 2013 – L’anno scorso i lavoratori stranieri in Italia hanno spedito in patria 6,8 miliardi di euro. 1,1 miliardi sono finiti in Paesi Ue, 5,7 in Paesi extraeuropei. Anche su questo fronte la crisi si è fatta sentire: nel 2011 le rimesse ammontavano a 7,4 miliardi di euro, quindi tra un anno e l’altro c’è stato un calo di circa 600 milioni di euro.
Eurostat, l’Ufficio Statistico dell'Unione Europea, ha pubblicato ieri un report sulle rimesse dei migranti residenti nei 27 Paesi Ue (nel 2012 la Croazia non era tra questi), che complessivamente nel 2012 ammontavano a 38,8 miliardi di euro, 200 milioni in meno rispetto all’anno precedente. Quasi tre quarti di questi soldi, 28,4 miliardi, sono finiti in Paesi extraeuropei, 10,3 in Paesi Ue.
A livello europeo, negli ultimi quattro anni il livello delle rimesse è rimasto pressoché costante. La classifica dei Paesi da cui sono partiti più soldi è guidata dalla Francia (8,8 miliardi di euro), seguita da Italia (6,8), Spagna (6,6), Regno Unito (6,3) e Germania (3,1). Da questi cinque stati sono state inviate in patria più dell’80% delle rimesse degli immigrati in Europa.
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Eurostat. Workers' remittances in the EU27. 2012