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Rivolta e fiamme al Cie di Lampedusa

Incendio scoppiato durante una protesta. Catania (Rc): "Colpa di Maroni", Santelli (Pdl): "No a strumentalizzazioni"

 

Roma – 18 febbraio 2009 – È stato domato l’incendio divampato stamattina nel centro di identificazione il centro di identificazione ed espulsione di Lampedusa. La palazzina  centrale della struttura di contrada Imbriacola è andata distrutta, ma i vigili del fuoco hanno spento le fiamme. Ci sarebbero una decina di intossicati.

Ad appiccare il rogo, secondo le prime testimonianze, sarebbero  stati alcuni cittadini stranieri chiusi nel centro, durante una protesta. In mattinata erano scoppiati dei  tafferugli tra le forze dell’ordine e i clandestini e negli scontri  sarebbero rimaste ferite alcune persone.     

La tensione era alta già da ieri, quando alcuni immigrati  avevano iniziato uno sciopero delle fame dopo il trasferimento di un centinaio di loro connazionali a Roma per il  rimpatrio coatto. Nel centro di contrada Imbriacola si trovano al  momento 863 clandestini, in larga parte tunisini.      

”La responsabilita’ per gli  scontri, per i feriti e per  l’incendio è da  attribuire al ministro Maroni, che a Lampedusa ha volutamente creato  una situazione di sovraffollamento e tensione destinata  inesorabilmente a sfociare in gesti di disperazione” commenta  Giusto Catania, europarlamentare di Rifondazione Comunista, che nei giorni scorsi ha visitato il centro con una delegazione di europarlamentari.

“Abbiamo denunciato – dice Catania – che c’era un’emergenza umanitaria ed era concreto il rischio che si  verificasse una tragedia. Avevamo anche sottolineato il mancato  rispetto delle norme di sicurezza all’interno della struttura. Ciò  che e’ accaduto oggi e’ frutto della mancanza di informazioni,  dell’incertezza, dell’esasperazione che vivono i migranti ammassati in modo disumano a contrada Imbriacola”.

Chiede invece di  "vigilare ed investigare su quanto  avviene nell’isola" la deputata Jole Santelli, responsabile sicurezza di Forza Italia i. "A Lampedusa – sostiene Santelli – si sta verificando una  situazione che disorienta per il tempismo e le modalità, occorre  investigare approfonditamente su quanto sta avvenendo, sui  responsabili veri o occulti di questa escalation di proteste".      

 "E’ fondamentale – ribadisce la deputata Pdl- che non si ceda ad un falso ed  illusorio buonismo, quello di quanti giustificano come derivanti dalla disperazione degli atti criminali come quelli che si stanno  verificando sull’ isola nelle ultime settimane. Va scongiurato il rischio che il dramma di chi  ha affrontato un viaggio di disperazione ed è in attesa di  identificazione possa essere manipolato e strumentalizzato per i fini  più diversi".        

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