ROMA, 8 febbraio 2012 – Il commissario straordinario della Croce rossa, Francesco Rocca, in riferimento ai flussi migratori del 2011, ha chiesto norme speciali per quanti sono giunti in Italia in seguito al recente conflitto in Libia, ma non essendo libici (ha spiegato che si trovavano in quel paese perche’ avevano trovato un lavoro) l’Italia non ha concesso ne’ asilo ne’ protezione umanitaria. Secondo Rocca in queste condizioni si trovino circa 10 mila immigrati.
E’ quanto e’ emerso dall’audizione del responsabile della Croce rossa, avvenuta presso il Comitato parlamentare di controllo sull’attuazione dell’accordo di Schengen, presieduta da Margherita Boniver.
”In questo modo – ha spiegato Rocca – costringiamo queste persone alla clandestinita’ e, per potersi garantire condizioni minime di sovravvivenza, le avviamo sulla strada della microcriminalita’. Dobbiamo approvare norme speciali come era stato fatto per gli immigrati tunisini ai quali erano stati concessi permessi speciali”.
Rocca nel corso dell’audizione ha parlato anche della criticita’ dei Cie sostenendo, tra l’altro, che mai come ora si sono dimostrati inadeguati: ”Gli spazi sono assolutamente insufficienti per ospitare per lungo tempo gli immigrati; la permanenza ormai e’ di sei mesi, non piu’ di trenta giorni e gli spazi a disposizione – ha ribadito – comportano una limitazione grave della liberta’ peggio che in carcere”.