I ministri Besson e Lellouche negano le espulsioni di massa davanti a Commissione Bruxelles, 1 settembre 2010 – "Quello che facciamo e’ in totale accordo con la legge europea e la direttiva sulla libera circolazione", quindi "nessuna espulsione di massa, a meno che il fatto di organizzare voli collettivi per rimpatriare cittadini i cui casi sono stati valutati singolarmente vengano considerati tali ma non c’e’ scritto da nessuna parte". E dunque stop alle "caricature e amalgame inaccettabili e scandalose" subite da Parigi negli scorsi giorni.
E’ cosi’ che il ministro dell’immigrazione Eric Besson si e’ difeso davanti alla stampa dopo l’incontro bilaterale con la Commissione europea tenutosi ieri pomeriggio sul caso delle espulsioni dei rom portate avanti da Parigi. Le autorita’ francesi, ha affermato Besson, sono intervenute a smantellare "campi illegali che violano il diritto al rispetto della proprieta’ privata e che ospitano attivita’ illegali come la tratta degli esseri umani, che fruttano i minori, le persone handicappate e la prostituzione, in cui le condizioni di vita attentano alla dignita’ umana, e costituiscono quindi un pericolo per l’ordine pubblico".
Il ministro francese agli affari europei Pierre Lellouche ha quindi affermato di avere sostenuto davanti all’esecutivo di Bruxelles la necessita’ di una maggiore cooperazione e di un quadro piu’ chiaro di regole in materia che gli stati membri possano applicare e debbano anche rispettare. Pur essendo la libera circolazione dei cittadini un "formidabile acquis", tale diritto "non e’ pero’ senza condizioni" e soprattutto "non puo’ servire da pretesto per coprire attivita’ illecite come la tratta degli esseri umani", gli ha fatto eco Besson. Quindi non solo diritti ma anche doveri, soprattutto per i paesi di cui sono originari i rom, come la Romania e la Bulgaria. "I paesi non possono scaricare la loro responsabilita’ sui vicini", ha affermato Lellouche, ricordando come, a fronte di 5 miliardi di euro che la Francia versa ogni anno a Bruxelles, la Romania riceva 4 miliardi di euro all’anno da parte dell’Ue, e che di questi solo 80 milioni vengano usati da Bucarest per risolvere il problema dell’integrazione dei rom. "Abbiamo quindi chiesto alla Commissione di mettere a punto un piano preciso con date e cifre precise", ha sottolineato Lellouche.
"Occorre completare la parte repressiva, di cui si occupano gli stati membri, con quella dell’integrazione, ed e’ proprio su questo punto che abbiamo chiesto l’aiuto della Commissione". La Francia, ha poi precisato Besson, dal primo gennaio a oggi ha finora speso 8 milioni di euro in aiuti al rimpatrio volontario e al reinserimento nel paese di origine dei cittadini espulsi, pari a 11.051 persone finora, e di cui 828 da fine luglio ad oggi rimpatriati con 4 voli.
Da parte della Commissione europea per ora nessun commento, in quanto si tratta, nel gergo di Bruxelles, di un "incontro di lavoro". Anche perche’, come ha affermato Lellouche che insieme a Besson ha incontrato la commissaria alla giustizia e cittadinanza Viviane Reding e la titolare agli affari interni Cecilia Malmstroem a Bruxelles, "abbiamo fornito alla Commissione due faldoni spessi cosi’ con tutti i dati, le cifre e i riferimenti legislativi su cui si poggia la nostra azione". E ora tocca quindi a Bruxelles "formarsi un’opinione, noi non vogliamo ne’ possiamo entrare nel merito, non vogliamo creare pregiudizi" alla valutazione della Commissione, ha ancora sottolineato Lellouche.
In ogni caso la Reding oggi fara’ un primo rapporto ai colleghi riuniti nel primo collegio dopo la pausa estiva, e sara’ questo il primo punto all’ordine del giorno. I servizi giuridici di Bruxelles e’ infatti da due settimane che sono al lavoro sul dossier, su richiesta proprio della Reding. La vicepresidente della Commissione fara’ poi pubblico rapporto sulla questione martedi’ prossimo a Strasburgo, davanti al Parlamento europeo, dove diversi gruppi politici, tra cui liberali e socialisti, hanno chiesto di inserire con urgenza all’ordine del giorno un dibattito sulla questione delle espulsioni e dell’integrazione della popolazione rom.