Roma, 29 settembre 2014 – ''Dai tendoni per gli afghani all'accoglienza notturna, circa 26 mln di euro sui 45 mln del budget 2014 del Dipartimento alle Politiche Sociali di Roma Capitale sono destinati a nomadi e immigrati. Complessivamente, quasi il 58% del budget totale, da suddividere in 12,7 milioni per la gestione dei rom (piu' del 28% della somma totale) e 13 mln per gli immigrati (quasi il 30%). Cifre scioccanti se si considera l'emergenza socio-sanitaria che sta investendo la Capitale soprattutto in questi ultimi anni in cui da parte delle amministrazioni locali e del Governo i tagli al sociale e alla sanita' sono all'ordine del giorno''.
Così dichiara Fabrizio Santori, consigliere regionale del Lazio e componente della commissione Politiche Sociali, presentando i dati documentati delle spese sostenute dal Dipartimento Politiche Sociali, Sussidiarieta' e Salute di Roma Capitale.
''L'impatto dei numerosi campi nomadi e dell'immigrazione incontrollata sul territorio della Capitale ha conseguenze devastanti non solo sul piano della sicurezza e della legalita', ma soprattutto su disabili, anziani, disoccupati e cittadini italiani in difficolta' economica che chiedono giustamente da anni sussidi e strutture adeguate per sostenere le gravi condizioni in cui sono costretti a vivere. Servizi che il sindaco Marino e l'Assessore alle Politiche Sociali Rita Cutini preferiscono offrire a chi non solo non contribuisce allo sviluppo civile e urbanistico di Roma, ma anzi si e' reso spesso protagonista di atti violenti e criminosi a danno dei romani sempre piu' ospiti a casa propria'' prosegue Santori.
''Ancora piu' vergognosa e' la gestione di questi fondi in buona parte in affidamento diretto, alle solite cooperative e senza alcuna gara. Non solo nell'emergenza bilancio il capitolo immigrati non dovrebbe essere competenza di Roma Capitale, ma non comprendiamo il motivo per cui per i romani dovrebbe essere valido il ritornello del non ci sono piu' i soldi, mentre come per magia per immigrati e nomadi non mancano mai'', conclude Santori.