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Romania e Bulgaria, frenata sull’ingresso in Schengen

Nel Consiglio dei ministri Ue manca l’ unanimità. Leers (Olanda): “Bucareste e Sofia sono in grado di controllare le frontiere?”

Roma – 9 giugno 2011 – Fumata nera per l’ingresso di Bulgaria e Romania nell’area Schengen, nonostante il pareare favorevole espresso ieri dall’Europarlamento. Il Consiglio dei ministri dell’Interno dell’Ue, a cui spetta l’ultima parola, frena sull’allargamento dell’area di libera circolazione, perché secondo i governi di alcuni dei Paesi membri i due candidati non avrebbero ancora tutti i requisiti.

 

Il Consiglio è riunito oggi a Lussemburgo. ”È ancora troppo presto per prendere una decisione. Quello che chiediamo e’ che i paesi che entrano siano in grado di controllare effettivamente la frontiera comune. Ed e’ importante che le riforme giudiziarie chiesta a Bulgaria e Romania siano effettive ed irreversibili” ha annunciato il ministro olandese Gerd Leers prima della riunione. A luglio la Commissione europea presenterà un rapporto sulle riforme nei due Paesi. ”Lo studieremo attentamente ci vorrà un po’ di tempo” ha aggiunto Leers.

Anche il ministro belga Melchior Wathelet ha confermato che “non c’è l’unanimità”. ”Bulgaria e Romania – ha spiegato .- hanno rispettato i requisiti tecnici, ma l’Olanda e altri Paesi hanno fatto ulteriori domande, quindi potrebbero essere richiesti ulteriori requisiti”. Tra i governi scettici, insieme ad Amsterdam, ci sarebbero Parigi, Berlino, Helsinki e Praga.

L’Italia è invece tra gli sponsor dell’allargamento. “L’’Italia e’ stato il Paese che ha sostenuto con piu’ impegno l’entrata della Romania nell’Ue, con uguale impegno sosteniamo adesso l’entrata in Schengen della Romania, con l’obiettivo che questo avvenga entro il 2011” ha detto Berlusconi a fine maggio, durante una visita a Bucarest. Ma il traguardo, per ora, non sembra così vicino.

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