(ANSA) – ROMA, 30 NOV – Si vota anche in Italia per le elezioni politiche in Romania e a uno dei seggi allestiti a Roma per il voto scoppia un caso tra Ramona Badescu, delegata del sindaco Gianni Alemanno per i rapporti con i romeni nella capitale, ed alcuni suoi connazionali che la contestano. Badescu, scelta personalmente da Alemanno, sarebbe "incompetente e inadeguata" a rappresentare la comunità, protestano i suoi concittadini che l’hanno vivacemente criticata all’uscita del seggio della capitale dove aveva votato. La showgirl non ha perso però la calma e si è fermata ad ascoltare i tanti rilievi ed i malumori dei cittadini romeni: "accetto le critiche, ho bisogno anche di queste per svolgere bene un ruolo che ho preso molto sul serio", ha spiegato in seguito all’ANSA. Poco prima, alcuni cittadini romeni, entrando al seggio, si erano avvicinati alla Badescu per esprimergli – in romeno – le proprie perplessità sul suo ruolo in Campidoglio. "La Badescu non ci rappresenta, – hanno spiegato – vorremmo sapere per quale motivo Alemanno l’ha scelta, non ha nessuna competenza oltre a quella di essere, come dice lei, miss Romania". "Va bene che una donna sia bella, se fa un calendario glielo compro", ha aggiunto Cosmin, 58 anni, in Italia da più di dieci. "Ma non voglio una persona così in Comune, è inadeguata e non conosce i nostri problemi". Più pesante infine il giudizio di un altro connazionale della Badescu: "é una ex comunista che sta con un fascista che porta la croce celtica al collo", ha spiegato arrabbiato. Gli sfoghi dei cittadini romeni nei confronti della Badescu toccano però un problema reale ed aprono un discorso più ampio sulla questione della rappresentatività della comunità, la più consistente in Italia, quasi un milione di persone secondo l’ultimo rapporto Caritas. "Quello che vogliamo – afferma Cosmin, 58 anni, in Italia da più di dieci – è la possibilità di eleggere un rappresentante, se non a livello nazionale, almeno a livello comunale, che svolga un ruolo di mediatore tra noi e le autorità italiane. Solo così possiamo affrontare insieme i problemi e risolverli". "In Romania – fa notare Lavinia Nastase, studentessa di Scienze politiche, in Italia dal 2005 – si elegge in Parlamento, a ogni tornata elettorale, un deputato che rappresenta la storica comunità italiana. Questa è la Romania, un Paese molto civile che non è solo delinquenza, bambini abbandonati, prostituzione". E’ d’accordo sulla necessità di far emergere personalità che facciano qui da mediatori tra la comunità e le autorità politiche italiane anche Gabriela, dottoranda 34enne alla Sapienza di Roma in Italia da quando ne aveva 22. "Oggi, per la prima volta in Romania, – dice – eleggiamo i deputati scelti dai romeni all’estero, che sono ormai tre milioni. Ma a che servono per risolvere i problemi dei connazionali emigrati se stanno lì?". Altrettanto compatti si mostrano i romeni intervistati al seggio sull’opportunità di consentire il voto agli immigrati alle amministrative. "Se la comunità straniera – spiegano – diviene una comunità stabile, con legami sempre più profondi con l’Italia e che paga le tasse perché non dovrebbe votare?". Voto agli immigrati alle amministrative anche secondo Ramona Badescu che ammette: "In Italia contro di noi c’é pregiudizio, ma è originato dalla paura del diverso perché l’Italia è in realtà un Paese che accoglie". "Cerchiamo dunque – conclude l’attrice ora anche consigliere – di andare oltre quei brutti fatti di cronaca su cui certo, va fatta giustizia, ma che non rappresentano quello che siamo come popolo. Conosciamoci prima e poi giudichiamoci". (ANSA).
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ROMANIA: VOTO; BADESCU CONTESTATA A SEGGIO DAI ROMENI
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