Roma – 11 gennaio 2013 – “A Rosarno nulla è cambiato. Eppure, nelle ultime settimane, sopralluoghi, visite e promesse avevano indotto a sperare in un provvedimento istituzionale- tampone, che potesse finalmente garantire ai ragazzi africani l’accoglienza nelle tendopoli e la costruzione di nuovi alloggi da parte della stessa Protezione Civile”.
È la denuncia della Cgil Calabria, secondo la quale, nonostante le richieste di aiuto dei sindaci per l’accoglienza degli stagionali, “l’emergenza è rimasta, nell’ assurdo il silenzio del Governo e della Regione. I progetti e le speranze che avevano dapprima accompagnato la nascita dei due campi di accoglienza – scrive il sindacato – si sono in poco tempo dissolti. Al contrario, sempre più numerosi sono sorti baracche e alloggi di fortuna, i veri simboli di questa crisi umanitaria”.
La Cgil “chiede con forza al Ministro dell’Interno e a quello della Coesione Sociale, e al Presidente della Regione, interventi urgenti, volti a evitare che l’emergenza diventi disastro umanitario. Servono politiche strutturali, non estemporanee, idonee a creare dignità di cittadinanza e accoglienza, rendendo cosi più equa per tutti, italiani e migranti, la società nella Piana di Rosarno”.
“È urgente – aggiunge la nota – che le istituzioni intervengano sul nodo strategico dello sfruttamento del lavoro, perché solo risolvendo quelle contraddizioni e quelle disparità, rivendicando i diritti dei più deboli, usciremo dall’emergenza”.