Mosca, 13 dicembre 2013 – Immigrati sì, ma solo entro le rigide maglie della legge russa, e chi non rispetta le regole sarà bandito da 3 a 10 anni dal Paese.
Lo ha detto il leader del Cremlino Vladimir Putin nel suo discorso annuale alle Camere unite del Parlamento, che si è tenuto anche questa volta nel giorno della Costituzione russa.
Per Putin gli immigrati scatenano il malcontento dei russi (elettori), ma rappresentano anche un'arma nei confronti proprio di quelle repubbliche che prima facevano parte dell'Urss, che ora sono molto gelose della propria indipendenza, talora disponibili verso altri player globali e restie ad aderire ad associazioni economiche come l'Unione Doganale, fortemente voluta e spinta dal Cremlino.
Le repubbliche dell'Asia centrale temono il ritorno in massa dei propri lavoratori, dopo che negli ultimi anni erano affluiti in massa nella capitale russa, spesso senza permesso di soggiorno, per esaudire la richiesta di manodopera.