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Salerno, scandalo Decreto Flussi: migranti costretti a pagare fino a 2mila euro per ogni istanza

Roma, 12 luglio 2024 – Uno scandalo ha scosso la comunità di Salerno in seguito alle recenti rivelazioni riguardanti il Decreto Flussi, una misura governativa che regola l’ingresso legale di lavoratori stranieri in Italia. Secondo le indagini, alcuni migranti hanno pagato fino a 2.000 euro per presentare la propria istanza durante il cosiddetto “click day”, il giorno in cui è possibile inviare le domande online per ottenere il permesso di soggiorno.

Migranti, smascherato sistema fraudolento sul Decreto Flussi

Il meccanismo era ben orchestrato. Per ogni istanza di ingresso, per il rilascio del nulla osta e del visto, i migranti versavano tra mille e 2mila euro. Dopodiché, erano costretti a pagare altri 2mila euro per ogni contratto di lavoro fittizio firmato. Le indagini, poi, hanno rivelato oltre 2.500 istanze strumentali presentate a diverse Prefetture italiane. Il sistema coinvolgeva la costituzione di società ad hoc e l’uso fraudolento dell’identità digitale di inconsapevoli imprenditori. Questi ultimi, insieme ad addetti ai patronati e liberi professionisti, curavano le pratiche burocratiche per conto dei migranti.

L’indagine è partita da numerose denunce da parte dei migranti stessi, che si sono rivolti alle autorità dopo aver sospettato di essere stati truffati. Le testimonianze hanno rivelato che molti di loro, originari di Paesi in via di sviluppo, avevano preso in prestito denaro o venduto beni personali per poter pagare la somma richiesta dagli intermediari. Secondo le fonti ufficiali, il meccanismo fraudolento funzionava attraverso una rete di individui che avevano acquisito competenze informatiche avanzate, permettendo loro di accedere rapidamente al sistema online e di completare le domande in tempi record. Questo servizio, venduto ai migranti a prezzi esorbitanti, ha sollevato gravi preoccupazioni riguardo alla trasparenza e alla giustizia del processo del Decreto Flussi.

Le forze dell’ordine hanno avviato quindi una serie di perquisizioni e sequestri di computer e documenti, portando alla luce prove schiaccianti del sistema fraudolento. Diversi arresti sono stati effettuati e altre persone sono attualmente sotto indagine per il loro coinvolgimento nella rete.

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