Roma, 5 agosto 2022 – In piena campagna elettorale Matteo Salvini non poteva farsi mancare una visita a Lampedusa. Perchè sebbene la Lega voglia continuare a spingere su uno dei suoi cavalli di battaglia, la lotta all’immigrazione, è anche vero che a sentire sempre la stessa tiritera si è stancato pure l’elettorato di destra. Ormai è chiaro anche ai più disinteressati che l’immigrazione è una questione complessa, e che dipende in particolar modo da dinamiche internazionali. Per questo anche il leader della Lega ha dovuto… Ridimensionare i toni. E la visita a Lampedusa ne è la dimostrazione.
Salvini e la visita a Lampedusa
“La mia ambizione è che, nel centrodestra che vincerà, la Lega abbia un voto in più degli altri e quindi, al massimo, coordinerò il tavolo dei ministri. Anche qualora facessi il Premier, un occhio particolare ai temi della sicurezza, che non hanno un colore politico, ce lo avrò sempre“, ha dichiarato Salvini dal palcoscenico di Lampedusa. Un’affermazione non a caso, considerando che il programma della coalizione Salvini-Meloni-Berlusconi sembra essere già pronto. Tra i punti principali, ci sarebbero la patente rinviata per chi fa parte di baby gang, perchè “se a 15 anni commetti reati non puoi avere la patente”. Poi ancora un commissario straordinario per i migranti “sul modello Figliuolo in Italia o Bertolaso in Lombardia, che sia un militare, un carabiniere, un marinaio, ma che ci sia una catena di comando chiara”. Non manca inoltre il ripristino dei decreti sicurezza, la lotta alle mafie.
Anche i nomi dei possibili ministri sembrano essere già chiari: “Ci saranno persone specchiate”, ha infatti sottolineato. E, a quanto pare, poco significherebbe un eventuale coinvolgimento da indagato o imputato in procedimenti penali: “In Italia fortunatamente si è innocenti fino a prova contraria. Io sono imputato e non rinuncerò certo a candidarmi”. Ovviamente, durante il suo discorso Salvini non si è trattenuto dall’esprimere un commento su Lamorgese e su Draghi che nei giorni scorsi ha affermato che l’Italia “ha lavorato bene sul tema immigrazione”. Per il leader della Lega, però, le cose non stanno proprio così: “Di quella frase mi piace molto l’ammissione ‘potevamo fare di più’. Sono perfettamente d’accordo, la metto anche in musica”.
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