FORSE CONSEGUENZA DI ‘PACCHETTO SICUREZZA’ E CRIMINALIZZAZIONE
IMMIGRATI
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Milano, 12 apr. – (Adnkronos/Adnkronos Salute) – Le cause che
hanno portato nella notte del 3 marzo alla morte della bimba nigeriana
ricoverata in un ospedale di Cernusco sul Naviglio "sono ancora tutte
da verificare". Ma il Naga, associazione di volontariato milanese,
coglie comunque l’occasione per lanciare l’allarme: "Altri stranieri
raccontano di problemi di accesso alle cure negli ospedali lombardi".
Il caso della piccola morta a Cernusco deve far riflettere: "Pur
guardandoci da sbrigative e colpevolizzanti spiegazioni, non possiamo
non leggere quest’episodio come una possibile spia del peggioramento
dell’accoglienza nelle strutture sanitarie pubbliche degli immigrati,
specie se irregolari", dichiara in una nota Stefano Dalla Valle della
direzione sanitaria del Naga.
"Ogni giorno – racconta il camice bianco –
nell’ambulatorio medico del Naga incontriamo stranieri che denunciano
la difficolta’ e spesso l’impossibilita’ ad accedere alle cure
sanitarie negli ospedali lombardi che, violando la legge nazionale che
prevede l’accesso alle cure anche per i cittadini stranieri irregolari
(art.35 T.U. Immigrazione), rifiutano l’accesso alle cure e rimandano
paradossalmente alle strutture del volontariato come la nostra".
Dalla Valle incalza: "Non possiamo non chiederci se questi
episodi non costituiscano un sintomo di un atteggiamento
progressivamente escludente da ricondursi alla legislazione razzista
del cosiddetto ‘Pacchetto sicurezza’ e del generale clima di
criminalizzazione dell’immigrazione". Il Naga lancia infine un invito:
"I cittadini stranieri e italiani ci segnalino ogni eventuale caso di
mancato accesso alle cure".