“In Europa il fenomeno e’ stato politicizzato”
Taormina (Messina), 7 ottobre 2011 – ”E’ falso continuare a dire che l’Africa tende a invadere l’Europa, il fenomeno dell’immigrazione in Europa non e’ cosi’ drammatico come si vuole fare credere. In Europa il fenomeno e’ stato politicizzato”.
E’ il monito di Mario Giro, responsabile relazioni internazionali della Comunita’ di Sant’Egidio. Intervenuto al Forum Africa-Europa che si conclude oggi a Taormina (Messina), Giro ha ribadito piu’ volte che e’ l’Africa ”il continente che produce piu’ migranti, anzi e’ l’Africa stessa che subisce l’impatto delle migrazioni e che ne subisce le conseguenze”.
Le cifre ufficiali, come spiega ancora Giro nel suo intervento, ”stimano che il numero di migranti nel mondo e’ di 214 milioni e 14 milioni provengono dall’Africa”. Ma, ”contrariamente a quanto si pensa – dice ancora Giro – il 47 per cento degli africani resta in Africa e il 10 per cento va in Medio Oriente. Solo una minima percentuale arriva in Europa. Insomma gli africani restano in Africa”. E ha fatto un esempio: ”Su 900.000 persone partite dalla Libia la maggioranza e’ andata in altri paesi del Nord Africa, come l’Egitto e la Tunisia, solo 50.000 sono arrivati in Italia, quindi una minima parte dei migranti”. Insomma, il continente africano e’ caratterizzato dal minor tasso di emigrazione esterna e dai maggiori tassi di mobilita’ interna.
Mario Giro ha ribadito poi un dato piu’ volte evidenziato in passato dall’Unhcr parlando del fenomeno immigrazione a Lampedusa: ”Negli ultimi anni sono stati 7.267 i migranti morti durante la traversata nel Mare Mediterraneo e questi sono solo i dati ufficiali. Il picco e’ stato raggiunto quest’anno”, proprio con le partenze di massa dalla Libia e dalla Tunisia dopo la cosiddetta ‘Primavera araba’, dello scorso inverno nel Maghreb.
In Europa i ”morti sono stati 17.000”. Dati tragici, anche se Giro continua a ribadire che il fenomeno dell’immigrazione ”e’ un fenomeno relativamente piccolo. Ecco perche’ dico che e’ falso dire che l’Africa e’ tendente a invadere l’Europa”. Ma qual e’ la soluzione? Per il responsabile delle relazioni internazioni della Comunita’ di Sant’Egidio ”per trasformare un muro in una rete” e’ ”necessario creare un’Agenzia” che ”possa gestire il fenomeno in maniera ordinaria, passando da una politica di emergenza a una politica ordinaria dell’Europa”.
”Un’Agenzia – spiega Giro – che includerebbe anche Frontex, cioe’ l’Agenzia europea per la gestione della cooperazione operativa alle frontiere esterne degli Stati membri dell’Unione europea istituita nel 2004. Un’Agenzia, quella di cui parla Giro, che ”potrebbe gestire il transito dei migranti”. Attualmente Frontex permette di aumentare la sicurezza alle frontiere, con il coordinamento delle iniziative degli Stati membri ”intese ad attuare le misure comunitarie per la gestione delle frontiere esterne”. E il compito di Frontex e’ proprio quello di coordinare la collaborazione tra i vari Stati membri per la gestione delle frontiere esterne dell’Ue.
Invece, l’Agenzia proposta da Giro sarebbe una ”vera e propria cabina di regia che superebbe le attuali frammentazioni, aumenterebbe cosi’ l’efficacia delle politiche comunitarie”. Per Giro ”se gli Stati non ce la fanno e’ perche’ hanno parlato del fenomeno politicizzandolo, invece l’Agenzia lo ‘depoliticizzerebbe’ e gestirebbe l’evento immigrati come un evento ordinario e non piu’ straordinario”. ”Se l’Agenzia sara’ efficace lo dimostrera’ progressivamente, solo cosi’ potremmo guardare finalmente in faccio i migranti”.