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Sarkozy: “L’Europa aiuti l’Italia sulla questione immigrati”

"Servono nuove regole per far fronte all’emergenza. Non possiamo accogliere tutti gli immigrati"

Roma – 5 maggio 2011 – “Impossibile accogliere tutti gli immigrati che premono alle porte dell’Unione, perché si metterebbe a rischio l’equilibrio del nostro sistema sociale”.

Sono le parole di Nicolas Sarkozy in una lunga intervista riportata questa mattina da Repubblica. Il Presidente francese risponde a tutto campo sulla questione immigrazione e sulla gestione della crisi da parte dell’Unione Europea, non lesinando critiche all’immobilismo dei paesi Schengen. 

Sulla questione Sarkozy è molto chiaro e tende una mano al governo italiano: “l’Europa deve aiutare l’Italia e deve fare altrettanto con i tunisini – dice l’inquilino dell’Eliseo che aggiunge – la Francia è il paese più generoso dal punto di vista della concessione dell’asilo, a giugno però farò alcune proposte al Consiglio europeo perchè dobbiamo anche trovare nuovi accordi con le nascenti democrazie nordafricane”. 

Sulla questione del controllo delle frontiere il Presidente francese continua a percorrere la strada del rafforzamento “un paese europeo non può non mantenere la propria frontiera, occorre porre senza tabù la questione della sospensione temporanea di Schengen”. 

Incalzato proprio su Schengen, Sarkozy precisa “credo ancora in questo sistema ma ora deve evolversi. Oggi è arrivato a fine corsa”. Secondo il presidente francese attualmente "nessuno a Bruxelles si occupa di Schengen" e ricorda come “nel 2002 Sangatte era come è oggi Ventimiglia:piena di curdi, iracheni, somali che volevano raggiungere l’Inghilterra. Abbiamo impegnato cinque anni per risolvere il problema. Non possiamo accogliere tutti come sostengono i socialisti francesi, perché non saremo in grado di assorbire tutti dal punto di vista occupazionale, tra gli stranieri abbiamo già una disoccupazione del 23%.”

Infine Il Presidente Sarkozy illustra la sua strategia per rafforzare l’Unione europea “il pericolo maggiore è l’immobilismo , per me la priorità è integrare i Balcani: non lasciamo che uno stato in parte musulmano resti isolato al centro dell’Europa, mentre l’allargamento alla Turchia lo considero un errore. È la geografia che fa la storia ed è la demografia accelerarla”. 
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